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07 Gen 2019

Scopri come funzionano i Fondi ETF

In questi ultimi anni fra i risparmiatori italiani si è fatta strada in maniera preponderante una relativamente nuova tipologia di fondi d’investimento, gli ETF.

 

Acronimo di Exchange Trade Funds, rappresentano una particolare tipologia di fondi Comuni d’investimento ma che rispetto ai loro cugini possiedono delle caratteristiche che li contraddistinguono:

 

  1. Possono essere negoziati come un normale titolo azionario.
  2. Sono a gestione passivaquindi il fondo si limita a replicare l’andamento di un indice borsistico (Benchmark) chiamato sottostante.

 

– La negoziazione:

Con gli Etf in ogni istante potrai conoscere il valore netto della quota, a differenza di un normale Fondo Comune d’Investimento il cui valore (NAV) viene reso noto soltanto a fine giornata e per disimpegnare delle quote possono volerci dei giorni al contrario, negli Etf la negoziazione avviene in tempo reale, esattamente come un qualsiasi titolo azionario scambiato sui mercati.

– La gestione Passiva:

La gestione passiva si limita di fatto a replicare un indice di borsa ma in che modo?

Il fondo acquista in proporzione rispetto all’indice prescelto i titoli in esso presenti, in questo caso parleremo di replica fisica, oppure ricorre all’utilizzo di strumenti derivatiquali gli Swap andandolo a ricreare in piccolo la stessa composizione dell’indice in questo caso si parlerà di replica sintetica.

Pertanto se acquisto quote di un Etf che investe sull’indice FTSE MIB e la sua performance per ipotesi, in un anno è del +10% anche il tuo Etf avrà di conseguenza un incremento molto simile.

Ti ho illustrato le 2 caratteristiche peculiari che rendono “diversi” gli Etf dai Fondi Comuni tradizionali, ora però voglio approfondire con te altri aspetti che rendono davvero intrigante questo tipo di strumento:

 

  • Costi
  • Flessibilità
  • Trasparenza
  • Liquidità
  • Diversificazione
  • Rischi

 

– I costi:

Proprio a causa della sua maggiore semplicità di esercizio i costi di un Etf sono di molto inferiori rispetto a quelli di un Fondo Comune Tradizionale a gestione attiva.

A monte avrai a disposizione il TER (Total Expense Ratio) indicatore che serve a valutare il costo complessivo annuo e che include i costi di gestione del fondo ed un’altra serie di costi come quelli di amministrazione, custodia, revisione ecc. l’ammontare del costo dipende dal tipo di indice che il fondo va a replicare e dalla politica dell’emittente del Etf, della società di gestione per intenderci.

A carico del risparmiatore abbiamo poi le commissioni di negoziazione, il cosiddetto spread denaro/lettera che è la differenza fra i prezzi in denaro (acquisto) e lettera (vendita) gli Etf più liquidi avranno spread più bassi.

Infine i costi di ribilanciamento che non sono dovuti alle politiche dello strumento, bensì a fattori esterni quali appunto il ribilanciamento degli indici borsistici che viene effettuato periodicamente dai provider (FTSE, MSCI, STOXX ecc.) quando vengono inserite o tolte delle società, il flusso di titoli in entrata o in uscita negli indici può comportare una piccola variabilità nei costi complessivi.

– Diversificazione:

In una sola, semplice operazione si può ottenere un’efficace diversificazione rispetto all’acquisto di uno o più titoli acquistati separatamente.

Un investimento in Etf ha, rispetto al medesimo investimento in azioni, una sola ma determinante differenza, quando acquista un’azione il risparmiatore partecipa direttamente al capitale della società emittente, assumendosi di conseguenza tutti i rischi connessi.

Con gli Etf ti sarà consentito di avere un’esposizione immediata anche verso centinaia di titoli in un colpo solo come può essere il caso di un Etf sullo S&P 500 oppure sull’indice MSCI WORLD, utile sarebbe anche ripartire i risparmi in diversi Etf che puntino su diverse asset class permettendoti di avere una diversificazione strategica straordinaria.

 

Fonte: iShares

– Trasparenza:

Gli ETF si distinguono rispetto a molti altri strumenti finanziari per avere una grande trasparenza, perché ti permettono di monitorare in tempo reale l’andamento del fondo.

La possibilità della negoziazione continua ti permette di conoscere il valore di mercato dello strumento in ogni istante, cosa che non accade con i fondi tradizionali in quanto il valore della quota (NAV) viene determinato solo a fine giornata.

– Liquidità:

Essendo gli Etf trattati come titoli azionari, essi verranno acquistati e venduti durante la giornata di contrattazione ad un prezzo sempre conosciuto, pertanto lo scarto fra il prezzo di acquisto (denaro o Bid) o quello di vendita (lettera o Ask) viene ridotto al minimo, grazie alla presenza di operatori professionali che apportano costantemente liquidità nel sistema per renderlo il più stabile possibile e sono soggetti a precisi obblighi, sia in termini di quantità minima da esporre in acquisto o in vendita, sia per quanto concerne la differenza percentuale massima fra il prezzo denaro (bid) che quello lettera (ask) quindi la liquidità disponibile non dipende soltanto dai volumi, ma è garantita anche dagli operatori professionali.

– Flessibilità:

Gli Etf sono strumenti particolarmente semplici da utilizzare anche per un risparmiatore alle prime armi e con risorse più limitate, e che consentono però l’accesso a mercati altrimenti preclusi ai piccoli e medi risparmiatori.

Si adattano perfettamente a tutti gli orizzonti temporali derivanti dai tuoi personali progetti di vita, a partire dal breve e brevissimo periodo, fino a quelli più articolati del medio / lungo periodo 5 – 7 10 anni ed oltre.

– I Rischi:

Come TUTTI gli strumenti finanziari, anche gli Etf non sono esenti da rischi, anche se in misura decisamente inferiore rispetto ad altri strumenti similari.

Anzitutto devi sapere che le variabili macroeconomiche e le conseguenti dinamiche del mercato influiscono sugli indici e di conseguenza vanno ad incidere sui rendimenti di un Etf, i rischi più comuni sono:

Rischio mercato: gli Etf hanno come obiettivo quello di replicare un indice sottostante al netto dei costi (commissioni) del fondo. Quindi se il valore dell’indice aumenta aumenterà di conseguenza anche il tuo Etf e viceversa, se l’indice scende anche l’Etf essendo a gestione passiva lo seguirà fedelmente. Per limitare questo rischio ti sarà sufficiente prendere posizione su più Etf che seguano indici e mercati differenti e possibilmente poco correlati fra loro.

Rischio valutario: rischio tipico di quando si acquistano strumenti in valuta diversa dalla nostra, ci si espone alle fluttuazioni dei cambi, questo rischio si risolve o valutando attentamente l’acquisto di più Etf che si compensino fra loro oppure ricercando quelli che abbiano politiche di Hedging a copertura appunto di questo tipo di rischio.

Rischio controparte: Alcuni Etf per replicare un indice fanno ricorso a strumenti derivati come gli Swap, in questo caso si chiamano Etf sintetici, gli swap però incorporano il rischio controparte, che in caso d’insolvenza di una delle controparti il fondo potrebbe accusare perdite. Tale rischio si gestisce o addirittura si annulla se il gestore del fondo versa un collaterale a garanzia sufficientemente ampio.

– Conclusioni

Gli ETF hanno la funzione di mattoni del tuo portafoglio potranno essere utilizzati da soli, oppure congiuntamente ad altri strumenti quali le Polizze Unit ad esempio, per garantirti le maggiori chance possibili di concretizzare i tuoi progetti di vita ed al contempo proteggere efficacemente i tuoi soldi.

Uno strumento relativamente semplice quindi, poco costoso ed alla portata di qualsiasi portafoglio, anche in questo caso il mio consiglio rimane quello di sempre, prima di muoverti chiedi consiglio ad un esperto (se non ti avvali dei servizi di un consulente finanziario Contattami, un suggerimento non lo nego mai a nessuno) perché se da un lato lo strumento è relativamente semplice da utilizzare dall’altro selezionare quello/i giusto/i è un compito molto più arduo di quello che potrebbe sembrare a prima vista, perché richiede competenze specifiche nonché l’accesso ad informazioni sui mercati che non sono di facile reperibilità per il risparmiatore.

Ma adesso dimmi la tua, hai mai pensato di usare un Etf ?

 

Ne vuoi sapere di più sul mondo degli Etf?

CONTATTAMI!

Un buon consiglio non lo nego mai a nessuno.

07 Dic 2018

Impara a gestire i tuoi risparmi in 8 mosse!

Ogni risparmiatore del mondo è convinto di avere saldamente in mano le redini del proprio risparmio, come è convinto di essere un ottimo guidatore.

Purtroppo, sappiamo entrambi che non sempre è così, siamo tutti sinceramente convinti di essere ottimi e prudenti guidatori vero ma poi, alla prova dei fatti, sappiamo anche di commettere degli errori, in assoluta buona fede certo, ma che purtroppo, a volte possono comportare conseguenze anche pesanti.

Per tale ragione voglio offrirti questa mini guida, in cui ho sintetizzato in 8 passi i principi generali a cui si dovrebbe ispirare qualsiasi risparmiatore per gestire al meglio le proprie risorse, in più ti svelerò un paio di segreti che ti consentiranno di evitare brutte sorprese.

1 – Stabilisci i tuoi obiettivi di vita

Non è pensabile parlare di come andrebbero gestiti i propri risparmi se non si ragiona anzitutto in termini di obiettivi di vita; pertanto il primo passo concreto riguarderà te stesso e la tua famiglia.

Devi fare una profonda riflessione su quali saranno i tuoi progetti di vita (e di spesa) nel breve (6 mesi – 1 anno) nel medio (3 – 5 anni) e lungo periodo (10 anni ed oltre) senza andare possibilmente in confusione 🙂

Eccoti qualche esempio di progetto di vita:

  • Accantonare denaro per pagare gli studi universitari dei figli
  • Aprire una posizione previdenziale per te o per i tuoi figli
  • Acquistare una casa
  • Reperire le risorse per il matrimonio della figlia
  • Accantonare riserve per la pensione

E via discorrendo, ogni persona è diversa dall’altra ed ognuno di noi ha i propri personalissimi obiettivi a cui aspira, che possono differire notevolmente in base all’età, alla situazione finanziaria, a quella famigliare ed altri mille fattori.

A questo punto procurati carta e penna ed incolonna i tuoi progetti in ordine d’importanza (e di spesa) successivamente “spalmali” su una linea temporale a cominciare dal più immediato fino al più distante nel tempo, in questo modo andrai a definire gli orizzonti temporali su cui dovranno basarsi tutti i tuoi successivi ragionamenti su quali strumenti andranno utilizzati per reperire le risorse necessarie al raggiungimento dei tuoi progetti.

Approfondisci guardano il video:  Prima d’investire hai valutato l’orizzonte temporale?

2 – Stabilisci un piano e rispettalo!

Determinati gli obiettivi è giunto il momento di mettere giù un piano strategico d’investimento, cominciare a determinare quale tipologia di strumenti saranno i più indicati per partire dal punto A e giungere (possibilmente indenni) al punto B.

Lo strumento giusto per l’obiettivo giusto, prima si penserà agli obiettivi a quello che si vorrebbe fare con il denaro e quanto denaro servirebbe per concretizzarli, partendo dalla situazione attuale, soltanto dopo si cercherà lo strumento più idoneo allo scopo in un processo in cui dovrai:

Mediare fra risorse di partenza, risorse finali, tempo a disposizione e quanto rischio sarà accettabile per raggiungere lo scopo

Se per il reperimento delle risorse future, potrebbe non essere sufficiente il tempo che supponi di avere a disposizione, allora potrai o allungare i tempi, oppure aumentare il livello di rischio/rendimento oppure ancora entrambi i fattori, in qualsiasi caso gli elementi su cui dovrai lavorare saranno:

  • Obiettivo da raggiungere
  • Situazione patrimoniale attuale
  • Situazione patrimoniale finale
  • Orizzonte temporale a disposizione
  • Tolleranza al rischio

Qui la faccenda si complica lo so, non è una cosa semplice (Ho detto che non è semplice non impossibile!) la soluzione per questa attività esiste, affidati ad uno specialista, il quale eseguirà il corretto processo di analisi, saprà aiutarti nel mediare fra le diverse variabili poc’anzi esposte, inoltre sarà stabilire quale sarà il giusto grado di rischio che potrai permetterti senza andare in difficoltà.

Insieme andrete successivamente a selezionare quegli strumenti che meglio si adatteranno allo scopo, non solo in termini di rischio/ rendimento ma anche in termini di orizzonti temporali e costi di gestione.

Una volta approntato il piano attieniti fedelmente ad esso, nel tempo potrebbero rendersi necessarie delle modifiche (purché sempre contestualizzate)  a causa di eventi sui mercati non previsti e non prevedibili oppure, il caso più frequente, quando avrai raggiunto un obiettivo e si dovrà pensare a come raggiungere il successivo.

3 – Diversificazione e decorrelazione

Dos è meglio che one recitava una vecchia pubblicità, molti titoli sono sicuramente meglio che pochi o peggio di uno solo, per un motivo semplice, con un solo titolo ti accolli tutti i rischi espliciti ed impliciti che esso incorpora, mentre investendo in piccole percentuali su diversi strumenti i rischi si vanno in un certo senso a diluire.

Leggi anche Fondi Comuni come (Dovresti) utilizzarli

Il secondo segreto da conoscere per una buone gestione dei risparmi è che dovresti cercare sempre la massima diversificazione possibile, intesa nel prendere posizione su più mercati diversi in zone geografiche, paesi e valute differenti.

Potrai cominciare con una prima diversificazione prendendo posizione:

  • Geografica
  • Settoriale
  • Valutaria

Geografica: Prendere posizione su mercati in vari paesi o aree geografiche: Europa, Paesi emergenti, Africa oppure su singoli paesi: Cina, USA, Indonesia ecc. in modo da sfruttare i vantaggi offerti dalle diverse economie mondiali.

Settoriale: Mercati diversi, biotecnologie, servizi, materie prime (legno,acqua,minerali vari), trasporti, ecc.

Valutaria: infine prendere posizione su diverse valute oltre all’Euro come Dollari, Yuan, Franchi Svizzeri ecc.

La diversificazione è fondamentale per rendere il portafoglio il meno correlato possibile, per fare in modo che i tuoi diversi investimenti si muovano possibilmente in direzioni opposte in questo modo bilancerai il tuo portafoglio riducendo i rischi al minimo, perchè quando un mercato od un settore scende ne abbiamo sempre un altro che sale.

Guarda anche il mio video: Con i Risparmi non fare a testa o croce…

4 – Impara a gestire la tua emotività

I mercati salgono, i mercati scendono, lo fanno tutti i giorni, da sempre.

Non c’è nulla di più deleterio per i risparmiatori di tutto il mondo, che la loro fondamentale incapacità di poter gestire le proprie emozioni e questo, i grandi squali della finanza internazionale lo sanno benissimo…

Non cadere nella trappola dell’emotività, hai fatto i tuoi conti, sai dove vuoi arrivare, hai pagato uno specialista per acquisire i giusti strumenti e che monitori costantemente il loro andamento, a questo punto il tempo e soltanto lui sarà il tuo migliore amico, nel lungo periodo infatti si portano sempre a casa risultati positivi.

Evita di spaventarti quando leggi i giornali, con le notizie catastrofiche ci vanno a nozze da sempre; se hai dei dubbi parlane con il tuo consulente, ponigli tutte le domande che ritieni necessarie, per favore non seguire il gregge e non permettere mai ai fatti di piegarsi di fronte alle tue idee al contrario, dovranno essere loro a piegarsi ai fatti.

Stai molto attento anche all’eccesso di sicurezza il quale, se entro certi limiti è addirittura benefico (anche fisicamente) dall’altro ti può giocare brutti scherzi.

Non perderti il mio video: Comperare e vendere sì…ma quando?

5 –  Reinvesti ogni volta che puoi

Hai un polizza di previdenza? Ogni anno potrai detrarre una certa cifra dai versamenti fino ad un massimo di 5.164 euro e rotti, quando ti verranno rimborsati sul 730, reinvestili nella tua polizza, fallo anche con tutti quegli strumenti che ti offrono dei rendimenti, se non hai effettive necessità di coprire delle spese preventivate, reinvesti sempre gli interessi così potrai sfruttare la magia dell’interesse composto!

Guarda con attenzione il mio video: Interesse composto come funziona veramente

Ti riesce complicato farlo? Allora usa una formula PAC (Piano Accumulo Capitale) per una parte del tuo portafoglio, con questo sistema potrai prendere posizione su mercati più redditizi, ma anche più volatili a piccoli passi, sfruttando anche qui l’interesse composto e potrai inoltre mediare in maniera redditizia sul valore delle quote.

Per saperne di più guarda: Come Funziona il Piano Accumulo Capitale

6 – Non correre dietro ai rendimenti

Non correre dietro alle previsioni di Tizio o di Caio, nessuno conosce il futuro è una delle poche certezze che abbiamo in questa vita, mantieniti fedele al tuo piano e non cominciare a vendere e ricomprare in continuazione, i soldi facili non sono mai esistiti né mai esisteranno, vendere e ricomprare significa costi di liquidazione, commissioni di ingresso e imposte da pagare sulle plusvalenze, l’unico risultato sicuro (faccio questo mestiere da sufficiente tempo per saperlo con certezza) è che alla fine rimarrai soltanto con il cerino in mano, nella migliore, e dico migliore delle ipotesi.

7 –  Non esporre i tuoi risparmi alle aggressioni esterne

Tema in realtà piuttosto articolato, che esplorerò più approfonditamente nei prossimi articoli, ma che si può riassumere in:

Non lasciare i soldi fermi sul conto!

Come detto poco fa, io non so cosa accadrà domani, pertanto evita di lasciare i soldi su un conto il quale è particolarmente esposto in caso di patrimoniali, Bail In, prelievi forzosi,certo sto parlando di situazioni estreme, ma che si sono già verificate in passato quindi la parola impossibile in questo caso non esiste.

Leggi anche: Proteggere i Risparmi? Usa una Unit Linked!

Investire in strumenti quali i Fondi Comuni, gli ETF oppure le Polizze, ti garantiranno protezione al verificarsi degli eventi di cui sopra, inoltre cerca di farlo se ti è possibile, in strumenti di diritto estero, in modo che il tuo denaro non si trovi in Italia in caso di “problemi”.

8 –  NON fare tutto da solo/a

Guarda che non te lo sto dicendo per proporti chissà quale affare mirabolante, te lo sto dicendo perché purtroppo mi capita di vedere tutti i giorni i danni che in assoluta buona fede si arrecano ai propri sudatissimi risparmi, la finanza è un mondo complesso e la gestione di un portafoglio risparmi richiede costanza e competenze specifiche.

Quando hai male al pancino ti rivolgi ad un medico oppure ti curi con delle erbe che hai raccolto a casaccio nel bosco?

Non c’è nulla di male nel farsi aiutare da un consulente di fiducia, esponigli i tuoi dubbi le tue perplessità, parlagli dei tuoi progetti di vita, ti ricordo nel caso non lo sapessi, che il consulente finanziario al pari dell’avvocato o del medico è vincolato al segreto professionale.

Perché un consulente? Perché si tratta del futuro tuo e dei tuoi cari!

Se al momento non hai un consulente di fiducia non preoccuparti CONTATTAMI, due parole non impegneranno nessuno di noi, ma potrebbero fare la differenza per te.

– Conclusioni

In conclusione direi che il processo per una buona gestione dei propri risparmi passa da questi semplici step e 9 volte su 10 la fonte dei guai deriva proprio dal non aver rispettato questi passi.

Adesso però dimmi la tua, ritieni che seguire questi passi sia sufficiente per gestire al meglio i tuoi risparmi o ritieni di aggiungerne altri?

A presto

Dott. Mauro Valentino

P.S.

Se desideri parlare con me in forma più riservata clicca sull’immagine qui sotto.

 

02 Nov 2018

Mercati e Risparmio, la regola d’oro che TI RIGUARDA!

Nei mercati finanziari esiste una regola d’oro, sconosciuta alla maggior parte dei risparmiatori, non seguirla porta a conseguenze negative.

Non è sicuramente un momento facile per l’Italia e per i risparmiatori; Rating giù, a un pelo dalla “spazzatura”, dispute tra Governo e Commissione UE, crescita dei tassi d’interesse e dello spread, Il Primo Ministro Conte che chiede a Trump e a Putin di impegnarsi a comprare i nostri titoli di Stato e tanto tanto altro ancora.

Risultato? Molta paura e soprattutto, a mio parere, manca una capacità critica di lettura della situazione attuale che possa aiutare il risparmiatore ad orientarsi meglio, cerchiamo allora di fare chiarezza.

Partiamo da un Assioma: un assioma (fonte WIKIPEDIA) “è una proposizione o un principio che è assunto come vero, perché ritenuto evidente o perché fornisce il punto di partenza di un quadro teorico di riferimento”.

Eccoti quindi la Regolina d’oro:

– Perché parto da qui?

Perché questa regola fa parte a pieno titolo del “bignamino” dell’ ABC della Finanza e trovo strano che Primi Ministri e Governanti l’abbiano sottovalutata o addirittura dimenticata. Se invece non la conoscono, sarebbe il caso che qualcuno gliela spieghi ed in fretta! Il momento che stiamo attraversando infatti, ruota tutto intorno a questa regolina semplicesemplice.

Gli investitori, oggi, scappano dal rischio Italia. scappare, in termini finanziari, significa Vendere!

Perché si vende come se non ci fosse un domani e cosa accade sul mercato quando si vendono in massa i nostri Titoli di Stato, i nostri tanto amati BTP & Co?

Rispondo alla prima parte della domanda con un’altra domanda, presteresti dei soldi a qualcuno sapendo che molto probabilmente non te li restituirà? La risposta è palese …

Quindi, gli investitori vendono perché aumenta il rischio che i soldi prestati all’Italia, non vengano restituiti, da qui inizia una catena di eventi, un circolo vizioso molto pericoloso che funziona in questo modo:

  1. Salgono i rendimenti – La vendita massiccia di titoli che fa seguito ad una repentina diminuzione della domanda (nessuno li vuole), quindi, come accade per qualsiasi bene sul mercato (pensiamo al nostro amato mattone, per rendere appetibile la mia casa che nessuno vuole, devo abbassare il prezzo e renderla un’opportunità profittevole!) i prezzi scendono ed i rendimenti salgono, per rendere i titoli più appetibili e sperare che qualcuno li compri.

Per alcuni sarà un’ovvietà, per molti non lo è:

Il rendimento e il prezzo delle obbligazioni sono legati da una relazione inversa.

2. Sale lo spread – Se i rendimenti dei BTP salgono, s’allarga anche lo spread con i titoli tedeschi, che in questi casi di norma scendono perché gli investitori corrono ad acquistare obbligazioni di teutonica solidità.

Esempio: Vicino alla mia casa hanno da poco costruito un inceneritore, mentre nei pressi di quella del mio amico Gianni, hanno costruito un parco, con un laghetto ed una pista ciclabile. La differenza fra il valore della mia casa e quella di Gianni aumenterà perché ci sarà più domanda per la casa di Gianni rispetto alla mia!

3. Calo del valore di mercato dell’investimento – Se si hanno titoli come i BTP in portafoglio, la salita dei rendimenti comporta un calo del valore di mercato, dunque una minusvalenza potenziale, che si realizza se si vende (la mia casa, ahimè, varrà sempre meno sul mercato rispetto al prezzo a cui l’avevo comprata!).

4. Credit-crunch – Poiché i bilanci delle banche italiane sono farciti di titoli di Stato, se il loro prezzo cala si deteriorano i bilanci. E se il deterioramento è significativo, le banche sono costrette dalla normativa (che richiede un intuibile equilibrio tra voci dell’attivo, come gli investimenti in BTP, e voci del passivo, come i crediti erogati) a ridurre mutui e finanziamenti. Si chiama credit-crunch: è l’incepparsi del credito, motore dell’economia in cui viviamo. Per la legge della domanda e dell’offerta, riducendosi l’offerta di credito, tende ad aumentarne il prezzo: cioè il tasso d’interesse pagato da chi s’indebita.

5. Peggiora il nostro Rating – Folle di esperti dell’ultima ora sottolineano quanto poco obiettive siano le agenzie di rating, e quante cantonate abbiano preso in passato, in parte è vero, peccato che sia del tutto irrilevante.

Infatti, la cosa certa è che l’eventuale futuro declassamento da titoli Investment Grade a “titoli spazzatura” (o junk, o High Yield, che suona meglio però non cambia la sostanza e l’odore) implicherebbe la vendita secca di titoli di Stato italiani a prescindere da questioni di merito sul giudizio delle agenzie di rating.

E si ricomincia da capo : gli investitori non si fidano e continueranno a vendere.

Tornando a dove eravamo partiti, e cioè dalla regola d’oro, ecco spiegato come determinate politiche che non ne tengano conto ( la costruzione dell’inceneritore vicino alla mia casa) rischiano di dare il via al circolo vizioso che potrebbe portare in ultima istanza verso scenari che spero, non si auguri nessuno (default /uscita dall’eurozona).

Ma vediamo un’ altro dato significativo, l’attuale CDS (Credit Default Swap) dell’Italia.

Esempio : Immagina di possedere una Fiat 500 ed essere residente a Mantova dove paghi un’assicurazione di 300 euro/anno. La stessa Fiat 500 pagherebbe lo stesso premio assicurativo se tu fossi residente a Napoli piuttosto che a Palermo? Assolutamente no: le Assicurazioni non ragionano per “campanilismi”, ma in base a statistiche: purtroppo gli incidenti d’auto sono molto più frequenti a Napoli e a Palermo piuttosto che a Mantova e di conseguenza, il premio per proteggerti dal rischio incidente che pagherai se fossi residente a Napoli o a Palermo sarebbe sicuramente più alto; ecco spiegato cos’è il CDS: un premio assicurativo, per proteggermi da cosa? Dal rischio default, che più aumenta, più aumenta il premio da pagare per assicurarsi.

Ecco l’andamento del CDS a 5 anni dell’Italia dalla nascita dell’attuale Governo (maggio 2018).

Ed ecco i premi contro il rischio default che oggi si paga per la Grecia , per la Spagna ed infine per la Germania.

Il premio che attualmente si paga per proteggersi dal default dell’Italia è molto più vicino al premio che si paga per proteggersi dal Default della Grecia, per la Spagna si paga addirittura 1/3 del nostro premio, non parliamo ovviamente della Germania, pertanto chi urla al complotto dei mercati, non ha capito un concetto molto semplice, cioè che:

Non esistono complotti!

Immagina per un attimo il gestore di un enorme fondo pensione Giapponese, sai quanto gli interessa di Salvini e Di Maio che stanno a migliaia di chilometri di distanza fisica e culturale? Semplicemente nulla! Se le prospettive del debito italiano peggiorano, le agenzie di rating emettono giudizi negativi, le ricerche consigliano di vendere titoli Italia, il gestore del fondo pensione giapponese schiaccia un bottone e vende, quello di non rischiare le masse di denaro che gli sono state consegnate in gestione è il suo lavoro punto. Il leggendario “mercato” funziona così.

In ogni caso, mantieni calma ed il sangue freddo, i rischi più grossi a cui possono andare incontro i nostri risparmi vanno da una patrimoniale (quando si inizia a dire che la “grande ricchezza degli italiani è il loro risparmio privato”, io inizio a preoccuparmi!) all’uscita dall’euro e quindi al ritorno alla lira (che significherebbe una svalutazione di almeno il 40%!) quindi che cosa fare? I metodi per mettersi al riparo esistono e sono alla portata di tutti, ne ho già parlato in questo mio video:

L’unica protezione dal rischio specifico (rischio Italia) e dal rischio valutario ( uscita dall’euro) è aver pianificato a monte, una corretta diversificazione di portafoglio, utilizzando, magari, strumenti non di diritto italiano come a titolo d’esempio, SICAV (la maggior parte sono di diritto irlandese o lussemburghese) o polizze vita possibilmente di diritto irlandese.

Per approfondire leggi anche il mio articolo: La chiave per proteggere i tuoi risparmi”

Hai letto fino a qui ottimo! Adesso però dimmi cosa pensi, secondo te, stiamo andando verso uno scontro frontale con l’Europa ? Pensi che un’uscita dall’Euro sia un’eventualità concreta?

Lasciami le tue risposte nei commenti, sarò lieto di conversare con te sul tema.

Se invece desideri espormi le tue domande in forma più riservata, contattami pure personalmente ti lascio qui di seguito i miei riferimenti, fare due parole non costa nulla ma può fare per te la differenza.

Tel: 0376 220190

mail: mauro.valentino@allianzbankfa.it

www.maurovalentino.com/contatti

A presto

27 Giu 2018

Prima d’investire…Hai valutato l’Orizzonte Temporale?

Orizzonte temporale, ovvero per quanto tempo si suppone di poter tenere investiti i propri soldi, nel mio video di oggi ti spiegherò perché è così importante.

Prima di avvicinarti a qualsivoglia investimento le domande a cui dovresti dare una risposta sono essenzialmente due:

 

  1. Aspettative di rendimento
  2. Quanto tempo avrai davanti

 

Definito un progetto di vita, analizzate le risorse attuali a disposizione, si andrà a determinare entro quanto tempo il progetto si dovrebbe concretizzare, stabilito questo si ragionerà sulle aspettative di rendimento, gli interessi che ci si attende dall’investimento.

I mercati finanziari nel breve periodo hanno comportamenti imprevedibili, con delle oscillazioni sovente molto accentuate, ma se allarghi il periodo in esame, il tempo per capirci, noterai che i movimenti sono più stabili di quanto non sembri a prima vista, si muovono sostanzialmente per cicli.

In definitiva direi che il tuo miglior amico è il tempo, colui che ti aiuterà a superare i momenti difficili indenne.

 

Adesso rilassati e guarda il video.

 

 

Lo hai guardato tutto? Ottimo, dimmi pure cosa ne pensi nei commenti e ponimi pure tutte le domande che vuoi.

Commenta liberamente anche se il video non ti è piaciuto e fammi sapere se ci sono parti che a tuo avviso modificheresti, saresti di grande aiuto per potermi migliorare.

A presto

Mauro Valentino

www.maurovalentino.com

P.S.

Se guardando i miei video ti vengono in mente argomenti specifici che ti piacerebbe fossero trattati, fammelo sapere nei commenti, sarò lieto di poterti accontentare.

18 Apr 2018

Come riconoscere un buon consulente finanziario? Qui te lo spiego!

In questo articolo ti spiegherò come e da che cosa secondo me, si riconosce un buon consulente finanziario.

 

Con l’avvento della MIFID2 acronimo di Market In Financial Instruments Directive, che facendo seguito alla precedente direttiva Europea conosciuta come MIFID1 segna un notevole passo in avanti verso una maggiore tutela dei risparmiatori; esistono infatti una serie di nuove regole (ne parlo qui) che non tutti conoscono, o meglio che non conosce quasi nessuno.

In seguito all’ingresso di queste nuove normative, In Italia sono operative dal 1 Gennaio 2018, ho pensato questo articolo come ad un piccolo manualetto di sopravvivenza in 5 semplici punti, aventi lo scopo di aiutarti nella scelta del tuo nuovo consulente finanziario, oppure per valutare meglio quello attuale. Vediamo adesso insieme come fare per riconoscere un buon consulente finanziario.

– Anzitutto le credenziali

A me piace sapere chi ho di fronte ed a te? Ogni consulente finanziario, che sia indipendente oppure appartenga ad una Banca-rete, deve essere SEMPRE  iscritto all’albo dei consulenti, per coloro che sono iscritti alla banca rete, hanno sempre (o almeno dovrebbero) avere con se una lettera di mandato in originale, da far visionare al potenziale cliente in occasione della prima visita. Ti ricordo che il consulente finanziario è autorizzato ad operare fuori sede, può quindi recarsi personalmente presso il domicilio del cliente.

Pertanto prima di usufruire dei suoi servigi, controlla sempre sull’albo dei consulenti se risulta correttamente iscritto, puoi anche fare, se ti va, una capatina sui social, per approfondire la conoscenza, un’occhiata su LinkedIn non guasta, osserva con attenzione il profilo, se è ben curato in termini di immagine e relativa Bio, il nostro consulente pubblica articoli e post? Leggili, per capire fino a che livello si spingono le sue competenze, ci sono gli attestati e le sue certificazioni? In questo modo potrai conoscere quali competenze specifiche possiede, quali attestati e titoli possiede per poter esercitare.

– Conoscenza personale e questionario di profilatura 

Il buon consulente è colui che prima di mettersi a parlare di prodotti e prodottini, si siede vicino a te e cerca di conoscerti il più approfonditamente possibile, te ne accorgi dalle mille domande che ti porrà in merito alla tua famiglia, alla tua vita lavorativa e non, ai tuoi personali progetti di vita, si informerà sulla tua situazione patrimoniale, su quali sono i tuoi timori, su cosa ti spaventa e cosa no ecc. inoltre ti sottoporrà un questionario da compilare, sappi che è tenuto per legge a farlo. Diffida di quei consulenti che, conoscendo a malapena il tuo nome, hanno già le soluzioni preconfezionate oppure il prodottino bello pronto in valigetta, non sanno nulla di te, della tua famiglia, della tua vita, di cosa ti preoccupa e cosa no, di quali sono i tuoi progetti di vita mi riesce davvero difficile pensare che il prodottino di turno sia effettivamente in grado farteli raggiungere.

Ogni buon consulente che si rispetti sa, che prima di parlare di qualsivoglia investimento, deve farti compilare il questionario di profilatura, altro non è che una fotografia finanziaria, che serve ad identificarti come risparmiatore, a capire quanto rischio sei in grado di poterti assumere senza andare in difficoltà, le tue personali conoscenze ed esperienza in materia finanziaria e quali strumenti hai utilizzato in passato, per risolvere quale esigenza e via discorrendo. Il questionario è fondamentale, serve a darti una definizione, un punteggio se vuoi. Il tuo consulente ti deve spiegare come funziona ed una volta che il questionario ti avrà identificato, sarà compito del consulente finanziario spiegarti per bene che tipo di risparmiatore sei.

Sappi che questa profilazione non è monolitica, al contrario essa dovrà essere ripetuta qualora ci fossero dei cambiamenti nei tuoi progetti di vita, ad esempio scopri che tua figlia si sposerà oppure dovrà essere lo stesso consulente a riproportelo perché le condizioni di mercato sono cambiate in maniera significativa ed il tuo portafoglio potrebbe essere divenuto troppo sensibile andando a superare la soglia di sopportazione del rischio.

Diffida assolutamente dei consulenti che si offrono di compilarlo in tua vece, non ti stanno facendo un favore! O peggio, che si presentino con un questionario già compilato, per non dire di questionari fatti firmare in bianco! Le cronache purtroppo sono piene di casi simili, perpetrati dagli istituti di credito, ed è proprio per evitare il ripetersi di certe tragiche situazioni che la MIFID2 è stata concepita; io credo che sia sempre meglio conoscere in anticipo come funzionano le cose, che doversene preoccupare quando ormai è troppo tardi, non trovi?

– L’investimento deve sempre essere adeguato 

Il portafoglio proposto deve essere progettato in funzione delle tue necessità ad esempio, l’ accantonamento di fondi per lo studio dei figli, accantonare denaro per la previdenza ecc. ogni strumento deve essere sempre coerente con il tuo profilo di rischio, ed il consulente è tenuto a darti spiegazioni chiare in che modo uno strumento aiuterà il raggiungimento di un tuo specifico obiettivo di vita.

I mercati si muovono che ci piaccia oppure no, ed un investimento fatto un anno fa, oggi potrebbe non essere più adeguato in termini di rischio complessivo, compito del bravo consulente sarà quello di monitorare in continuazione proprio la volatilità del portafoglio, andando ad intervenire ogni qualvolta la volatilità del portafoglio superi la soglia di adeguatezza fissata con il famoso questionario.

– Ricevi spiegazioni, chiedi spiegazioni 

Ogni volta che si rende necessario intervenire sul portafoglio per apportare modifiche, queste ti dovranno sempre essere giustificate in maniera chiara, il consulente ti dovrà sottoporre una relazione sintetica dei costi – benefici che tale operazione comporta, dimostrando senza ombra di dubbio, che il nuovo portafoglio proposto sia migliore del vecchio. Questo non significa necessariamente che abbia un rendimento maggiore, può darsi che il nuovo portafoglio risulti più aderente ai tuoi progetti, che il nuovo strumento proposto costi meno del precedente o che sia semplicemente meno rischioso a parità di costi, durata, ecc.

Se le spiegazioni ti sembrano insufficienti fai TU le domande, sempre! Sappi che noi consulenti siamo pagati proprio per questo, se le spiegazioni che ricevi non ti sono chiare, se non le capisci anche ad istinto allora dammi retta, lascia perdere!

– I costi 

Il tuo consulente deve sempre e ripeto sempre, mettere bene in chiaro tutti i costi, quanto costa ogni singolo strumento, non solo in percentuale, bensì in numeri assoluti, in Euro per intenderci, devi sapere a quanto ammontano i costi di ingresso, di uscita, di performance, di intermediazione, di acquisto, di vendita ecc. ed infine quanto costa la sua consulenza.

Questa è a mio avviso la novità più rilevante della MIFID2, ovvero la determinazione chiara dei costi della consulenza finanziaria, perché la consulenza si paga. Non lo sapevi? Credevi fosse gratuita? Non ti spaventare, sei nella norma, prima di farti salire il sangue agli occhi però, poniti una semplice domanda, l’avvocato lo paghi? Il dentista lo paghi? Perché allora non dovresti pagare il consulente finanziario?

La professionalità si paga certo, fino a qui nulla di nuovo, ma in questo caso hai uno strumento in mano che ti consentirà di fare dei confronti, sempre tenendo presente il motto chi più spende meno spende. Tieni sempre a mente che ad un prezzo minore, non corrisponde quasi mai una qualità maggiore!

Benissimo sei giunto/a fino a qui, spero di averti chiarito un pochino le idee, ma adesso dimmi la tua pensi che quanto detto sopra possa rivelarsi utile per te ed in che modo?

Fammelo sapere nei commenti per favore, sarò ben lieto di poterti rispondere magari fugando altri tuoi dubbi in merito.

Vuoi approfondire questo tema? Partecipa alla conferenza che terrò a Mantova il 23 Aprile 2018 dedicata alla tutela dei risparmiatori. 

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23 Mar 2018

Investire con successo si può ma è questione di Pazienza e Disciplina!

Investire con successo è veramente possibile a patto che si rispettino determinate condizioni.

 

Cosa dici? Bisogna avere un sacco di soldi? Certo può aiutare molto ma non è indispensabile, investire con successo si può ed anche con cifre piccole, piccolissime!

Il denaro è soltanto uno strumento, le condizioni che devi possedere per investire con successo o meglio, per raggiungere i tuoi obiettivi di vita, dare corpo ai tuoi sogni, devi possedere caratteristiche peculiari che poco hanno a che vedere con i soldi, il segreto dei grandi finanzieri altro non è che…

 

Pazienza e disciplina!

Molta, moltissima pazienza e tanta, tantissima disciplina! Sì sono proprio questi i segreti del successo o meglio, i segreti che ti consentiranno di raggiungere i tuoi obiettivi di vita di concretizzare i tuoi progetti!

Io svolgo la professione di consulente finanziario già da qualche annetto ormai e le domande che mi sono sentito rivolgere negli anni sono sempre le stesse:

  • Dove posso investire in maniera sicura?
  • Hai qualche titolo interessante da suggerirmi?
  • Dammi qualche dritta tu che sei nell’ambiente!

Queste sono le domande più comuni che mi vengono rivolte quasi quotidianamente, come se io fossi a conoscenza di chissà quale informazione segreta, o di qualche investimento miracoloso su dei mercati innovativi!

Queste persone le capisco, comprendo bene il loro affanno, sempre alla ricerca della “pista calda” del titolo del momento…

Dietro queste domande in realtà si nascondono grandi aspettative, ottenere quegli extra rendimenti che potranno soddisfare quei bisogni, quei progetti che da tempo, da troppo tempo, giacciono nel cassetto.

– Forse ti deluderò ma devi sapere la verità

La matematica (che non è un’opinione) ci insegna che non esiste un singolo investimento che possa soddisfare la molteplicità dei bisogni finanziari di lungo periodo che tutti noi possediamo.

Sovente le persone rimangano a dir poco perplesse, quando cerco di spiegare loro con tutta la calma di questo mondo, che non avranno mai risposta alle richieste di cui sopra se prima non ci si siede attorno ad un tavolo e si affrontano altre domande del tipo:

  • Perché stai risparmiando?
  • Che obiettivi intendi raggiungere con i tuoi risparmi?
  • Quali sono i tuoi progetti di vita per i prossimi 5 anni?
  • E per i prossimi 15/20 anni?
  • Qual’è la tua capacità di risparmio effettiva?
  • Ritieni di dover prelevare tutto o in parte questi denari?
  • Quanto sei disposto/a a rischiare?

Queste sono soltanto alcune delle domande a cui bisognerà dare una risposta chiara, prima di pensare a come investire, o meglio a studiare una strategia d’investimento che ti metta nelle condizioni migliori per raggiungerli davvero i tuoi progetti di vita, senza passare l’esistenza saltando di palo in frasca, alla ricerca del “Titolo sicuro” con l’unico risultato di sprecare tempo, energie e…parecchio denaro!

Invece di chiedermi su quali mercati o prodotti conviene investire, perché non provi a chiedermi:

 

COME dovrei investire?

– Risparmiare è come fare una dieta

Esatto proprio così, mi rendo conto di non essere particolarmente originale e frizzante, ma funziona in questo modo, proprio come le diete, tutti noi sappiamo che mangiare meno, in maniera più equilibrata e fare esercizio fisico quotidiano, ci consentiranno non soltanto di perdere peso, ma anche di evitare pericolose patologie, certo lo sappiamo, ma poi lo facciamo davvero?

Una dieta sai cosa richiede? Richiede 2 cose:

  • Costanza
  • Disciplina

Ma preferiamo invece le scorciatoie, ed ecco perché su internet e negli scaffali delle librerie si affollano tonnellate di libri e contenuti che promettono la dieta del momento, perdere peso senza sforzo ed in poco tempo, 20 Kg in 5 giorni! E via discorrendo.

Nella finanza accade esattamente la stessa cosa, internet e le librerie sono piene di testi e contenuti che ciclicamente ci propinano…

 

La dritta finanziaria del secolo!

Impostare e portare avanti una strategia d’investimento, pianificare, monitorare i risultati è molto difficile farlo da soli, per questo lavorare a stretto contatto con un consulente che, al pari del tuo personal trainer in palestra, può aiutarti a mantenere quella disciplina, quella costanza, che sono le doti ssolutamente necessarie per raggiungere i tuoi obiettivi molto più che il titolo caldo del momento, o di tutta la fuffa che gravita intorno al mondo della finanza.

– La gratificazione

Rinunciare agli stimoli, in attesa di una gratificazione futura è davvero molto difficile, in particolar modo oggi, che siamo letteralmente bombardati da stimoli di tutti i generi dalla mattina alla sera.

Questo spiega perché risulta più facile spendere centinaia di euro per una smart TV (quando ne possiedi già Tre) oppure per lo smartphone ultimo modello, mentre risulta difficilissimo trovare quegli euro extra da dedicare al risparmio che un giorno, molto lontano (in apparenza), ti consentirà di ottenere una gratificazione maggiore, la gratificazione data dal conseguimento dei tuoi progetti di vita.

– Hai fatto il Piano? Allora rispettalo!

Una volta che insieme al tuo consulente di fiducia avete delineato un piano di investimento, la miglior cosa che tu possa fare è:

 

Rispettarlo!

La letteratura finanziaria, i giornali, le esperienze personali mie, tue e dei tuoi conoscenti traboccano di esempi di risparmiatori che hanno investito i loro soldi e sono rimasti fortemente delusi e sai perché?

Perché nella stragrande maggioranza dei casi non hanno rispettato, ammesso che ne avessero uno, un piano strategico, non hanno rispettato i tempi dell’investimento, con il risultato di ottenere performance molto al di sotto delle reali performance dei mercati.

La stragrande maggioranza degli investitori non fa altro che entrare ed uscire in continuazione dai mercati sempre alla ricerca del “colpaccio” con il risultato di uscire nel momento peggiore, ovvero quando i mercato sono in forte ribasso, perché presi dall’ ansia e rientrare nel momento meno adatto, quando i mercati rimbalzano, con l’unico risultato di distruggere i propri risparmi ed ingrassare di commissioni le banche.

– Concludendo

La più concreta, semplice e probabilmente la migliore risposta che posso dare alla domanda “come posso investire?” è la seguente:

 

Fai un piano e rispettalo fedelmente con pazienza e disciplina!

Mi sento anche di aggiungere in tutta franchezza di non farlo da solo, fatti aiutare da un professionista, soltanto insieme potrete concretamente creare una strategia vincente.

Adesso però dimmi la tua, pensi che per poter investire saggiamente siano necessarie pazienza, tempo e disciplina?

Fino ad oggi come hai gestito i tuoi risparmi?

Dimmi cosa ne pensi nei commenti e sarò lietissimo di poter conversare con te sul tema.

A presto

Mauro

 

21 Giu 2017

Come funziona il Piano di Accumulo Capitale

Oggi ti voglio parlare del PAC (Piano di Accumulo Capitale) lo faccio perché lo ritengo uno strumento fondamentale da inserire all’interno di qualsiasi pianificazione finanziaria che si rispetti.

Il Piano di accumulo capitale è un utilissimo strumento che ti può aiutare sopratutto nelle fasi di storno del mercato. Per la sua caratteristica di accedere al mercato non investendo il denaro in un unica soluzione, bensì entrandoci a “rate” ti consentirà di poter “mediare” il valore della quota, permettendoti di investire in maniera più controllata, con minore rischio e di poter beneficiare dei ribassi del mercato, quando le quotazioni calano più o meno bruscamente, tu guadagni.

Ora ti lascio al video guardalo, commentalo e soprattutto condividilo con i tuoi amici e contatti.

 

Se ti è piaciuto condividilo liberamente, se non ti è piaciuto scrivimi il perché nei commenti, sarò lieto di potermi confrontare con te.

Se desideri ulteriori informazioni scrivimi le tue richieste nella casella contatti qui. 

A presto

Mauro

12 Mag 2017

Prima d’investire…Guarda la Volatilità!

La volatilità viene solitamente associata al rischio di credito, in realtà sono due concetti diversi, oggi ti spiego come funziona.

Mentre il rischio di credito misura in percentuale la possibilità che l’emittente di un titolo (Azienda o Nazione) possa fare default, con conseguente perdita totale del tuo denaro, la volatilità indica:

 

Il grado di variabilità

 

Il grado di variabilità appunto, intorno ad un suo valore medio, la puoi considerare come una misura della sensibilità che uno strumento finanziario possiede, di quanto può variare la sua quotazione in base alle variazioni del mercato di riferimento.

A cosa ti serve e come si misura? Guarda il video per scoprirlo…

 

Pensi che dopo aver visto la mia video pillola andrai a controllare la volatilità dei tuoi investimenti per scoprire quanto sono sensibili ai movimenti di mercato e quante perdite potresti aspettarti?

Dimmi la tua nei commenti, se vuoi sapere quanto i tuoi titoli siano volatili con maggiore esattezza, contattami compilando il form nella scheda contatti, puoi prenotare una seduta di

CONSULENZA GRATUITA!