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18 Gen 2018

Welfare aziendale? Questione di emozioni e comunicazione!

Il Welfare aziendale si colloca fra il contesto emotivo e quello comunicazionale.

Il welfare rientra proprio nel contesto emotivo, pianificare un progetto di welfare non può prescindere dal guardare i collaboratori, gli impiegati, gli operai e vedere non solo dei prestatori d’opera bensì significa vedere le loro famiglie, le loro difficoltà personali, anche fuori dall’ambiente lavorativo, cercare di comprendere il mondo che circonda la tua azienda. Dove vivono queste persone? Esistono servizi, scuole, strade adeguate? Qual’è la percezione che possiedono dell’azienda? In quali termini ne parlano fra di loro e con i loro contatti social?
Il welfare è lo strumento che può efficacemente portare le persone ad accettare anche quei continui, sovente molto profondi cambiamenti a cui sono sottoposte oggi le aziende grandi e piccole, per questo bisogna pensare in maniera seria alle emozioni delle persone a ciò che pensano, ai loro sentimenti nei confronti dell’azienda, perché il cambiamento spiazza, non piace, crea un senso costante di insicurezza e l’ instabilità emotiva si va a ripercuotere negativamente sulla qualità della produzione.

Il welfare certo non risolve tutti i problemi del mondo, ma aiuta tantissimo sviluppando nelle persone il senso di appartenenza, con conseguente ripresa di controllo della situazione da parte di tutti gli attori coinvolti, operai,tecnici, manager,imprenditori, portandovi tutti insieme a superare l’insicurezza insita nei cambiamenti.
Comunicare nella maniera più capillare ed adeguata possibile a tutti, (quando dico tutti intendo proprio tutti) in azienda dove si sta andando e perché, creare una unitarietà di intenti, aiuta le persone a non sentirsi in balia degli eventi, permetterà a tutti i dipendenti di avere ben chiaro in testa quale sia la catena di comando, il chi fa che cosa, consentirà a tutti di partecipare e conoscere la direzione presa dall’azienda, quali scelte strategiche sono state messe in campo e perché, porterà i dipendenti a responsabilizzarsi nei confronti dell’azienda, facendo scomparire il costante stato di ansia ed il senso di inutilità in quello che si sta facendo, situazione fin troppo ricorrente nelle aziende italiane.

Leggi pure: “Come progettare il welfare aziendale”

– La formazione

Un buon esempio di welfare dovrebbe passare dalla formazione continua delle persone che lavorano con noi, preparare le persone a svolgere compiti differenti in maniera che possano sempre essere “intercambiabili” oppure a svolgere in un altro modo i compiti quotidiani, offre grandi opportunità, permette di avere personale più qualificato, intercambiabile in ogni momento, inoltre consente al manager oppure all’imprenditore di individuare e valorizzare quelle risorse che gli consentiranno un aumento qualitativo dell’intera produzione, sarà importante anche per il personale che si vedrà aperta una vera possibilità di crescita professionale una volta tanto fondata sulla meritocrazia.

– Comunicazione interna

Un piano di welfare aziendale non ben comunicato o peggio non comunicato affatto, che non riesca a coinvolgere direttamente coloro che lavorano nell’azienda a tutti i livelli, dall’operaio al manager, all’imprenditore, o che abbia come unico obiettivo il solo abbattimento dei costi, lo rende inevitabilmente superficiale e necessariamente temporaneo, di conseguenza destinato al sicuro fallimento, con gravi ripercussioni sull’imprenditore, sull’azienda e conseguentemente anche sul territorio.
Una comunicazione interna portata avanti con professionalità ricorrendo anche all’ utilizzo di tecnologie innovative, pensiamo per un attimo invece delle mail, che vanno, vengono, si leggono, non si leggono, all’utilizzo di Telegram per le comunicazioni interne aziendali, facile, veloce, sicuro, utilizzando questa piattaforma tutti i lavoratori saranno sempre in grado di conoscere cosa sta accadendo intorno a loro, andandosi ad integrare sempre più in una comunità compatta. Innovare, pensare in maniera laterale, sono le grandi virtù delle PMI italiane che le hanno rese famose ed invidiate in tutto il mondo, direi che è giunta l’ora di mettere davvero in pratica queste virtù.

A tal proposito puoi anche leggere: “Progetta il welfare aziendale partendo dal clima”

– Comunicazione esterna

Significa impostare un piano di comunicazione che vada a promuovere sul territorio e non solo, i valori aziendali, che rafforzi in questo modo la posizione del brand, comunicare in maniera forte e costante quanto si sta facendo in azienda in termini di etica, di responsabilità sociale, ad esempio si potrebbe redarre un codice etico, oppure un bilancio sociale o ancora meglio uno ambientale perché no? Queste iniziative serviranno per rafforzare in maniera formidabile il posizionamento del brand sul mercato, con relativamente poca spesa si potranno ottenere vantaggi enormi!
Oggi siamo tutti immersi nel web, esso è divenuto oramai un prolungamento della realtà quotidiana, un aspetto della comunicazione esterna di cui tenere in debita considerazione è che le persone parlano e non più soltanto fra di loro! Oggi siamo connessi al mondo intero, ogni tuo dipendente non è solo un operaio è il tuo (forse inconsapevolmente) agente gratuito di marketing! Un ambiente negativo, poco pulito, con scarsa attenzione alle esigenze delle persone, che non consente una vera crescita professionale, non porterà certo i dipendenti a parlare in maniera positiva dell’azienda, con i social media la percezione che le persone hanno della propria azienda si amplifica a dismisura ed arriva inevitabilmente alle orecchie dei tuoi clienti, che di riflesso non saranno certo portati ad amare i tuoi prodotti con le logiche conseguenze in termini di perdita di competitività che ti lascio immaginare.

In definitiva da un buon piano di welfare hai soltanto da guadagnare e per di più con degli investimenti minimi. Il punto però è che un piano di welfare va organizzato per bene, non è un escamotage per “fare cassa” bensì un investimento di lungo periodo per la tua azienda (e le tue tasche).

Visto che sei arrivato fino a qui, direi che è giunto il momento di espormi il tuo pensiero, hai mai pensato di comunicare nella tua azienda un piano di welfare aziendale?

23 Mar 2017

I 4 Principi del Risparmio

Perché risparmiamo? Domanda banale, ma non la risposta! I 4 principi fondamentali del risparmio.

 

Quando mettiamo via dei soldi lo facciamo perché abbiamo in mente degli obiettivi, realizzare dei progetti o dei sogni, che sono diversi per ognuno di noi, perché anche se in apparenza simili siamo tutti diversi, ciò che io reputo importante potrebbe non esserlo per un’altra persona, ognuno di noi sviluppa delle aspettative della propria vita del tutto personali.

 

 

 

 

Ma esistono degli obiettivi di vita che in qualche modo ci accomunano ad esempio:

 

  • Acquisto di un auto
  • Spese per i figli piccoli
  • Acquisto di una casa
  • Spese del matrimonio
  • Spese per lo studio dei figli
  • Accantonare per la pensione

 

Molti degli esempi che ti ho fatto sopra sono fra gli obiettivi di vita più comuni, resta fermo il fatto che ognuno di noi ne svilupperà di propri, ma per poterli realizzare ci servono i soldi.

I soldi vanno accantonati, protetti, possibilmente aumentati di valore, per fare in modo di possederli quando arriva il giorno della messa in pratica del mio progetto di vita.

Nel mio video ti vado a fornire 4 principi base per cominciare ad entrare nel mondo del risparmio consapevole.

 

Primo principio: LA DIVERSIFICAZIONE 

La diversificazione dei propri investimenti è determinante per assicurarsi l’efficacia di non perdere denaro durante il cammino vero il proprio obiettivo di vita, bisogna diluire in qualche modo il rischio perché:

Non esistono investimenti privi di rischio!

 

Quindi il controllo del rischio lo si può determinare attraverso una corretta diversificazione.

 

Secondo Passo: ATTENZIONE A DOVE METTI I SOLDI!

A seguito entrata in vigore del Bail in (leggi anche: Bail In gli strumenti per difendersi) prima di scegliere l’istituto con il quale intendi collaborare fai un’attenta analisi!

Leggi anche: I 6 Indicatori da Considerare (PRIMA) di scegliere una Banca

 

Terzo passo: GESTISCI L’EMOTIVITÀ

Noi siamo persone, le persone sono fatte di emozioni, i mercati sono l’espressione delle emozioni di tutti i partecipanti, conoscere le proprie emozioni, saperle riconoscere e di conseguenza imparare a gestirle è un punto fondamentale.

A questo proposito puoi leggerePrima di investire attenzione all’ eccesso di sicurezza

E’ un percorso difficile quello di riconoscere e saper gestire le proprie emozioni, per questo abbiamo tutti noi bisogno di una persona che ci aiuti, che ci faccia vedere i pericoli anche dove noi non li vediamo, una persona che faccia queste cose tutti i giorni.

 

Quarto passo LA PIANIFICAZIONE 

Chi pianifica, coloro che si organizzano in anticipo, ottengono maggiori risultati da chi si lascia guidare dalle casualità del momento, la strada sicura per la dispersione delle risorse!

Leggi se vuoi: Investire certo ma con pazienza e disciplina

Ma adesso ti lascio al video e ricorda di dirmi la tua nei commenti e di iscriverti alle mie newsletter od al canale YouTube (meglio se entrambi) così non ti perderai i miei prossimi video ed articoli.

P.S.

Se poi desideri che vengano trattati argomenti specifici fammelo sapere nei commenti sarò lieto di poterti aiutare.