La quasi totalità delle PMI Italiane grandi o piccine, hanno in comune il fatto di essere a conduzione famigliare.
II che porta quasi inevitabilmente molti (troppi) imprenditori a credere che il proprio caso personale sia in qualche modo diverso, speciale rispetto a tutti gli altri, tanto da rendere colpevolmente superflui gli approfondimenti in materia di ricambio generazionale.
Se da un lato è vero che ogni caso di ricambio generazionale rappresenta un mondo a sé stante, è altrettanto vero che esistono delle linee guida generali in cui tutti si possono in qualche modo riconoscere, ed oggi voglio esplorarle con te, anzitutto partendo dalla definizione:
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Cosa si intende con il termine ricambio generazionale?
In base alla mia esperienza posso affermare che il ricambio generazionale è l’espressione di tutte quelle attività inserite all’interno di un processo, che può durare molti anni, il quale possiede delle caratteristiche distintive:
- Dovrebbe Iniziare quando i figli sono ancora in giovane età
- Prevedere un periodo di co – governance aziendale genitori/figli
- Terminare quando la nuova generazione assume il controllo definitivo dell’azienda.
Per scoprire meglio cosa intendo puoi leggere: Le 4 Fasi del Ricambio Generazionale
Affinché il processo di ricambio generazionale abbia concrete opportunità di successo esistono delle condizioni che si dovrebbero creare a monte:
- Separare
- Valutare
- Prepararsi
- Pianificare
- Coinvolgere
1) SEPARARE
Buona norma sarebbe quella di tenere sempre rigorosamente separato il patrimonio famigliare da quello aziendale, passo assolutamente necessario non soltanto in un’ottica di ricambio generazionale, ma anche in quella di protezione del patrimonio familiare dalle aggressioni esterne, esistono in merito due tipologie di approccio:
a. Rappresentano la maggioranza delle famiglie imprenditoriali Italiane, rappresentata da imprenditori (e famiglia) che vedono l’azienda coma parte integrante del nucleo famigliare, si riconoscono dalla forte avversione all’ingresso di soci o capitali esterni o ancor di meno a ricorrere all’utilizzo di manager a tempo, sono in genere poco disponibili all’utilizzo di strumenti ad hoc quali Holding,Trust, Polizze ecc.
b. Famiglie (minoranza) che hanno un’idea di impresa quale entità distinta e sono di conseguenza maggiormente ben disposte ad accettare soci e capitali esterni, oppure utilizzare manager a tempo ed usare tutti gli strumenti che si rendono necessari, Holding, Trust, polizze ecc.
Separazione quindi, non soltanto fisica ma anche emotiva, dovresti essere sempre aperto e disponibile verso tutte le possibilità, allo scopo di conseguire risultati migliori per l’azienda, questo porterà nel tempo anche una maggiore coesione in famiglia, al contrario chiudendosi in se stessi, si giungerà prima o poi inevitabilmente a situazioni di conflitto generazionale.
2) VALUTARE
Dare maggior peso alla competenza piuttosto che all’appartenenza, trasmettere un sistema valoriale che promuova l’eccellenza sarebbe la strada più sensata da percorrere, anche se mi rendo conto che non sarà certo indolore, l’attitudine alla leadership e le capacità manageriali purtroppo non si trasmettono per via genetica.
Quindi si renderà necessario effettuare costanti valutazioni negli anni, sull’operato di colui/lei che un giorno prenderà in mano le redini aziendali, che siano il più rigorose ed oggettive possibile e si basino oltre che sui risultati raggiunti, anche sul carattere in modo che nel caso determinate doti non dovessero emergere, potrai sempre correre ai ripari per tempo applicando strategie alternative.
3) Pronti
Bisognerebbe essere sempre pronti di fronte agli imprevisti, strutturare quindi il patrimonio aziendale e personale per poter far fronte in sicurezza anche all’evento più avverso, dovresti pertanto:
a. Creare un patrimonio extra-aziendale per liquidare eventuali soci non graditi o familiari che desiderino lasciare l’impresa
b. Non appena possibile frazionare il patrimonio tra i familiari allo scopo di ridurre gli oneri fiscali derivanti dalla successione in caso di scomparsa improvvisa del capofamiglia.
c. Utilizzare senza remore quanto prima tutti quegli strumenti che possono essere utili allo scopo, ad esempio valutare la creazione di una Holding in cui definire con chiarezza i ruoli dei componenti il nucleo famigliare e relativa gestione operativa
d. Considerare le dimensioni della famiglia per distribuire le quote in modo da evitare blocchi decisionali
4) Pianificare
Uno dei segreti più importanti del processo di ricambio generazionale, risiede proprio nell’atteggiamento che si ha verso di esso, dovresti privilegiare una prospettiva di processo invece che ragionare per obiettivi.
Ragionare in un’ottica di processo significa avere una visione di uno stato futuro, che si basa sulle informazioni attualmente disponibili, ed adattare le varie fasi della successione alle nuove conoscenze ed informazioni che si renderanno fruibili man mano che il processo avanza.
Porre più attenzione sulla competitività dell’azienda, piuttosto che ricercare equilibri interni alla famiglia
5) Coinvolgere
Ultimo importante passo verso una sana pianificazione di ricambio generazionale, consiste nel coinvolgere tutti gli attori esterni alla famiglia, persone quali l’avvocato, il commercialista, il notaio, il consulente finanziario ecc. ti offriranno due importanti contributi:
a. Ti aiuteranno nel colmare le carenze informative sulla materia
b. Ti consentiranno di ridurre e gestire l’emotività prediligendo valutazioni razionali e tecniche a quelle più impulsive dettate dall’ipersensibilità verso la materia.
I professionisti terzi dovranno godere della massima fiducia da parte tua, ma anche da parte di chi subentrerà un giorno al tuo posto.
Dovranno essere sempre disponibili ad ascoltare con attenzione le tue proposte ed idee, nonché quelle della tua famiglia, viceversa in qualità di imprenditore o di futuro erede, dovrai essere sempre aperto/a verso le soluzioni prospettate dagli attori terzi, disponibilità al dialogo quindi e disponibilità a condividere i valori di fondo della famiglia imprenditoriale.
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Conclusioni
Come vedi organizzare un ricambio generazionale è un vero e proprio processo, sicuramente non qualcosa che ci si può inventare sul momento magari spinti dall’urgenza.
Pertanto a mio avviso, sarebbe bene cominciare ad organizzarsi quanto prima, soprattutto quando sei ancora relativamente giovane con di fronte a te ancora numerosi anni di attività, in questo modo potrai avere il tempo necessario per creare le condizioni necessarie ad una sana riuscita dell’intero processo di ricambio generazionale.
Hai letto fino a qui, ottimo!
Adesso però voglio conoscere il tuo punto di vista, stai già organizzando il ricambio generazionale nella tua azienda?
Segui i passi indicati sopra o ti sei organizzato diversamente?
Fammelo sapere nei commenti.
A presto
Mauro
P.S.
Se desideri approfondire il tema in maniera più discreta, contattami direttamente, un buon consiglio non lo nego mai a nessuno!