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24 Ott 2018

La chiave per proteggere i TUOI Risparmi!

Parole come Rating, Spread, Piano B, inondano giornali e TV, le cui notizie sono spesso contraddittorie, ora è tempo di fare chiarezza.

Da un paio di mesi a questa parte sono oggetto di mail e telefonate, sia da parte dei miei clienti, che da parte di numerosi follower con cui mi intrattengo sui social, e tutti chi più chi meno, esprimono preoccupazione su che fine faranno i propri risparmi, le domande che mi vengono poste più sovente sono:

 

  • Ci saranno aumenti nelle tasse?
  • Sarà il caso di portare i soldi all’estero?
  • Se usciamo dall’euro la nostra moneta si svaluterà ed i miei soldi?
  • I titoli di Stato sono sicuri?
  • Ho sentito parlare di procedure di Bail – in quanto c’è di vero, ed i miei soldi sono al sicuro?

 

Giornali e TV non agevolano di sicuro, andando a creare ancora più confusione ed incertezza nel risparmiatore, pertanto oggi:

Darò la mia risposta a queste domande fornendoti anche il metodo (Che funziona) per mettere in sicurezza (Davvero) i TUOI risparmi.

Come prima cosa sia chiaro fin da subito che io non conosco il futuro, non so dirti cosa accadrà da qui a 7 o 10 anni, per quello ci sono analisi e statistiche più o meno autorevoli e comunque, sempre basate su delle ipotesi del tipo cosa potrebbe accadere se…

Al momento, dico al momento, perché non so come si svilupperà l’economia nei prossimi anni, non ci sono chiari segnali di default o di uscita imminente dall’euro, almeno per il momento.

– Cosa potrebbe accadere se…

Da un punto di vista squisitamente fiscale, In caso di crisi finanziaria conclamata, non si potrà escludere a priori l’introduzione di una patrimoniale generalizzata su tutti i risparmi in stock, abbiamo in Italia un precedente illustre quello del prelievo forzoso del 1992.

In questo caso mantenere il denaro in liquidità sul conto, oppure trasferirlo all’estero non è una soluzione, in quanto i sistemi di tracciatura elettronica dei flussi da e verso l’Italia, sono molto sofisticati ed efficaci, pertanto nel caso si avverasse questa ipotesi, i denari verrebbero immediatamente intercettati e tassati di conseguenza.

Da un punto di vista patrimoniale probabilmente si farà ricorso alla normativa sul Bail – in all’avverarsi di questa situazione, gli investimenti in azioni ed obbligazioni (specie bancarie) ed anche la liquidità sul conto corrente, sono a rischio prelievo forzoso o, in alternativa alla procedura Bail-in.

Per quanto concerne la valuta se il tuo timore è che un’eventuale uscita dall’Euro coincida con una forte svalutazione della nuova moneta, in questo caso ti sarà sufficiente investire in Euro tramite soggetti (l’emittente del titolo) che abbiano natura e struttura non italiana, evita le filiali italiane di soggetti esteri perché esse sono soggette alla legislazione italiana e quindi ti ritroveresti al punto di partenza.

Tieni presente che rinominare in moneta nazionale titoli esteri non è legittimo ai fini delle normative del diritto internazionale ed europee visto che anche in caso di uscita dall’euro si rimarrà comunque nella Comunità Europea.

Infine i Titoli di Stato, all’interno di un portafoglio molto ben diversificato hanno una loro ragion d’essere, tieni sempre presente che su di loro pendono le CACs (Clausole di Azione Collettiva) che in caso di crisi conclamata metterebbero seriamente in forse il tuo investimento, per saperne di più sulle CACs leggi con molta attenzione: I Titoli di Stato sono ancora Sicuri?

Bene ti ho illustrato alcune ipotesi, abbastanza estreme su quanto potrebbe e ripeto, potrebbe accadere, ora la risposta a tutte le domande di cui sopra esiste ed è molto più semplice di quanto tu non creda.

Una possibile soluzione consisterebbe nell’utilizzare strumenti quali i fondi comuni d’investimento, ETF o le polizze (meglio se in abbinata) di diritto estero; ad esempio polizze che abbiano sede legale e fiscale in altri paesi come l’Irlanda, oppure fondi comuni d’investimento che abbiano la sigla ISIN (La “targa” del titolo) che sia radicata in Lussemburgo che inizi con LU per farla breve.

In questo modo eviterai sia di rientrare nella procedura del Bail – In che in quella della patrimoniale, perché in questo caso il denaro si troverà de facto all’estero non solo, anche in caso di ritorno ad una moneta nazionale gli investimenti, essendo di diritto estero continueranno ad essere denominati in Euro mettendoti al riparo da una eventuale svalutazione.

 

 

 

– Premessa

La premessa è che proprio in momenti come questo, che si evidenzia l’importanza di ricorrere, fin dal primo giorno ad una corretta diversificazione, confinando il rischio specifico, in questo caso il rischio paese, ad una modesta percentuale del proprio portafoglio risparmi, questa è a mio modo di vedere la miglior protezione possibile.

– La mia soluzione

Io personalmente utilizzo da sempre strumenti che si prestano efficacemente a gestire il rischio specifico, e che sono alla portata di tutte le tasche, come ad esempio gli ETF, i Fondi Comuni le SICAV o le Polizze.

Tutti questi strumenti garantiscono un’ottima diversificazione del rischio e vanno gestiti all’interno di una corretta pianificazione costruita sulle tue esigenze e sui tuoi specifici obiettivi di vita.

– I rischi

Lo ripeto, a costo di essere noioso:

IL RISCHIO ZERO NON ESISTE.

I rischi a cui ti esporrai saranno quelli tradizionali dei mercati, cioè la volatilità che andrà calibrata in base agli orizzonti temporali tuoi e dei tuoi investimenti.

Per approfondire guarda il mio video: Prima d’investire valuta l’orizzonte temporale

Un conto è dire: “il mio rischio è quello di oscillare tra un + 20% e un – 20%” (prendendo ad esempio un profilo di rischio molto elevato) questo è il cosiddetto Rischio di mercato.

Un altro conto è dire : “ Sto correndo il rischio di perdere TUTTO il capitale” questo invece si chiama Rischio specifico.

La domanda che dico sempre a miei clienti di porsi è la seguente:

Fino a quando non avrò bisogno della somma che decido di accantonare?

Ovviamente, consiglio sempre di ragionare per difetto …

In base alla risposta , si dovrà costruire un Portafoglio con una Volatilità in linea con l’orizzonte temporale concordato.

– I costi

Come tutte le cose ci sono ovviamente dei costi, a me non piace raccontare favole, sono strumenti che hanno un costo importante, ma questo non ci deve spaventare sai perché?

Perché i costi si gestiscono in fase di pianificazione del portafoglio, e lo si fa (almeno io faccio così) insieme al cliente, qui entra in ballo la diversificazione, gli orizzonti temporali ed un sacco di altri fattori che contribuiranno ad una loro ottimizzazione, ricordati che io guadagno se anche il mio cliente guadagna, altrimenti…

Per questo è importantissimo fare prima un’analisi dettagliata della persona, del suo portafoglio attuale, a fronte dei suoi personali progetti di vita e del tempo che avrà a disposizione per concretizzarli, in modo da ottimizzare il portafoglio con gli strumenti più idonei.

Come ti ho appena dimostrato le soluzioni esistono e credimi, costano meno di quello che pensi, ma prima di tutto per capire di quali ne avresti bisogno è necessario sedersi intorno ad un tavolo e parlare… a lungo.

– In conclusione

Due parole non costano nulla, ma possono fare la differenza, se desideri approfondire i temi proposti oggi, oppure hai altre domande da pormi, scrivimele nei commenti, o contattami privatamente, ti lascio qui sotto i miei riferimenti, oppure ancora scrivimi il tuo quesito nella scheda contatti, sarò lieto di poterti ascoltare e consigliare per il meglio.

Tel: +39 349 – 8172217

email: mauro.valentino@allianzbankfa.it

A presto

23 Mar 2017

I 4 Principi del Risparmio

Perché risparmiamo? Domanda banale, ma non la risposta! I 4 principi fondamentali del risparmio.

 

Quando mettiamo via dei soldi lo facciamo perché abbiamo in mente degli obiettivi, realizzare dei progetti o dei sogni, che sono diversi per ognuno di noi, perché anche se in apparenza simili siamo tutti diversi, ciò che io reputo importante potrebbe non esserlo per un’altra persona, ognuno di noi sviluppa delle aspettative della propria vita del tutto personali.

 

 

 

 

Ma esistono degli obiettivi di vita che in qualche modo ci accomunano ad esempio:

 

  • Acquisto di un auto
  • Spese per i figli piccoli
  • Acquisto di una casa
  • Spese del matrimonio
  • Spese per lo studio dei figli
  • Accantonare per la pensione

 

Molti degli esempi che ti ho fatto sopra sono fra gli obiettivi di vita più comuni, resta fermo il fatto che ognuno di noi ne svilupperà di propri, ma per poterli realizzare ci servono i soldi.

I soldi vanno accantonati, protetti, possibilmente aumentati di valore, per fare in modo di possederli quando arriva il giorno della messa in pratica del mio progetto di vita.

Nel mio video ti vado a fornire 4 principi base per cominciare ad entrare nel mondo del risparmio consapevole.

 

Primo principio: LA DIVERSIFICAZIONE 

La diversificazione dei propri investimenti è determinante per assicurarsi l’efficacia di non perdere denaro durante il cammino vero il proprio obiettivo di vita, bisogna diluire in qualche modo il rischio perché:

Non esistono investimenti privi di rischio!

 

Quindi il controllo del rischio lo si può determinare attraverso una corretta diversificazione.

 

Secondo Passo: ATTENZIONE A DOVE METTI I SOLDI!

A seguito entrata in vigore del Bail in (leggi anche: Bail In gli strumenti per difendersi) prima di scegliere l’istituto con il quale intendi collaborare fai un’attenta analisi!

Leggi anche: I 6 Indicatori da Considerare (PRIMA) di scegliere una Banca

 

Terzo passo: GESTISCI L’EMOTIVITÀ

Noi siamo persone, le persone sono fatte di emozioni, i mercati sono l’espressione delle emozioni di tutti i partecipanti, conoscere le proprie emozioni, saperle riconoscere e di conseguenza imparare a gestirle è un punto fondamentale.

A questo proposito puoi leggerePrima di investire attenzione all’ eccesso di sicurezza

E’ un percorso difficile quello di riconoscere e saper gestire le proprie emozioni, per questo abbiamo tutti noi bisogno di una persona che ci aiuti, che ci faccia vedere i pericoli anche dove noi non li vediamo, una persona che faccia queste cose tutti i giorni.

 

Quarto passo LA PIANIFICAZIONE 

Chi pianifica, coloro che si organizzano in anticipo, ottengono maggiori risultati da chi si lascia guidare dalle casualità del momento, la strada sicura per la dispersione delle risorse!

Leggi se vuoi: Investire certo ma con pazienza e disciplina

Ma adesso ti lascio al video e ricorda di dirmi la tua nei commenti e di iscriverti alle mie newsletter od al canale YouTube (meglio se entrambi) così non ti perderai i miei prossimi video ed articoli.

P.S.

Se poi desideri che vengano trattati argomenti specifici fammelo sapere nei commenti sarò lieto di poterti aiutare. 

 

07 Mar 2017

Bail In e Tassi negativi COME Gestire la Liquidità Aziendale

Bail In e tassi negativi come gestire la Liquidità aziendale.

Come gestire la liquidità aziendale in un mondo dominato dal pericolo di Bail In e da tassi negativi? Qui ti fornirò le mie soluzioni.

Il problema maggiore dei responsabili gestione della liquidità di un’impresa (CFO), un tempo si riduceva alla ricerca della banca che offrisse i rendimenti più alti sui conti correnti, conti deposito eventuali pronti contro termine e/o simili.

Oggi viviamo una nuova normalità

Il mondo in cui siamo stati abituati a muoverci caratterizzato da tassi di interessi positivi non esiste più, bisogna prenderne atto ed adattarsi a questa nuova normalità dei tassi negativi.

– Come non bastasse si aggiunge anche il Bail In…

La nuova normativa del “Bail In” ha generato grossi timori, riguardo il reale impatto finanziario sulle piccole e grandi imprese che collaborano quotidianamente con il sistema bancario.

Oltre a ciò lo scenario economico attuale, dominato da tassi negativi, ha completamente sconvolto la vecchia concezione di deposito remunerato: anzi, come sta già succedendo in alcune zone europee, paesi scandinavi e Svizzera in primis…

Leggi: Anche in svizzera tassi negativi

La cosa più probabile che potrà avvenire sarà l’applicazione di tassi negativi anche alle giacenze di liquidità.

– Cosa ci dice il mercato

Per meglio comprendere il fenomeno, osserviamo insieme da vicino cosa ci dice il mercato:

  • Il parametro Euribor è negativo fino a 12 mesi http://www.euribor.it/
  • Il tasso di interesse sui depositi presso la Banca Centrale Europea (e cioè la liquidità della Banche depositata in BCE) è negativo ( -0,40%)
  • I rendimenti delle obbligazioni governative sono negativi (Vedi Tabella qui sotto)

 

 

 

 

La Germania o la stessa Svizzera, ci danno rendimenti negativi fino a 10 anni  Nel primo caso e addirittura fino ai 30 anni nel secondo caso.

Se invece amiamo rischiare un po’ di più, allora il BTP italiano a 30 anni mi regala un favoloso 2% lordo!

– BCE e la politica dei tassi negativi

La politica della BCE, dal mio punto di vista la ritengo più che giustificata; infatti a novembre 2016 sono circa 500 miliardi i depositi liquidi delle Banche presso la BCE, significa che:

Le Banche non stanno facendo le Banche

Cioè erogare credito all’economia, alle imprese (in quanto attività troppo rischiosa) preferendo tenere ferma la liquidità con il risultato di bloccare il sistema.

La politica dei tassi negativa della BCE serve appunto per

Spingere le Banche a trovare “profittevole” l’erogazione di finanziamenti

Rispetto al pagare per tenere ferma la loro liquidità.

Si è capovolto il concetto di gestione di liquidità: oggi è la sicurezza che conta, che di conseguenza si paga!

– Quali conseguenze

La strategia di gestione della liquidità e degli investimenti ha infatti visto mutare repentinamente il contesto normativo e di mercato in cui si è mossa per decenni.

  • Tassi positivi di remunerazione scomparsi
  • Chi li offre è fuori mercato
  • Quindi ha un problema
  • Per risolvere il problema fa offerte fuori mercato
  • Quindi non è un emittente sicuro

– Come la gestisco la liquidità aziendale?

Prima di qualsiasi approccio alla gestione della liquidità dovresti dare risposta alle seguenti domande:

  • Posso investire in strumenti diversi dal conto corrente bancario?
  • Se delle durate maggiori mi garantiscono un rendimento maggiore quali sono le scadenze più idonee?
  • Che tipo di approccio adottare per massimizzare i rendimenti schiacciando il rischio?
  • Quali strumenti utilizzare per evitare eventuale procedura di Bail In?

– Un suggerimento pratico

Valutare attentamente i cash flow (flussi) in entrata ed in uscita per identificare le corrette scadenze e quindi verificare il punto di maggior rendimento.

Un passo importante questo per evitare disinvestimenti non programmati che porterebbero facilmente a perdite in conto capitale.

– Domanda…ma quanto e su quali scadenze?

L’idea è quella di ottenere un rendimento remunerativo, ma al tempo stesso detenere una parte dei fondi in liquidità pura per la gestione delle uscite di cassa previste e non, oppure previste ma in maniera non corretta.

Se ci si focalizza troppo su di un singolo aspetto si rischia di sottovalutare pericolosamente l’altro ottenendo un investimento troppo ingessato ma se ci si concentra eccessivamente sul secondo aspetto il rischio è quello di avere sì un investimento flessibile ma non remunerativo.

Una possibile soluzione sarebbe quella di investire su strumenti con scadenze immediatamente antecedenti alle uscite di cassa previste, in questo modo non si dovrà ricorrere a disinvestimenti imprevisti ed otterrò il grande vantaggio di sfruttare appieno la curva dei tassi.

– Ma se non conosco i futuri cash flow?

Una possibile soluzione sarebbe quella di utilizzare strumenti finanziari con scadenze progressive, certo questo tipo di soluzione non elimina completamente il rischio legato ai disinvestimenti imprevisti, ma ne limiterà di molto l’impatto, vendendo lo strumento con la scadenza più prossima.

– 3 consigli personali

Voglio offrirti il mio punto di vista, che potrai tranquillamente commentare nello spazio disponibile al fondo dell’articolo, anzitutto affidati ad un Istituto che sia solido e con competenze certificate, attenzione agli specchietti per le allodole.

In caso di accantonamenti di liquidità per TFR , TFM o TFC dei dirigenti o/e collaboratori, puoi valutare l’utilizzo di polizze specifiche rivalutabili a premio unico per testa. Questi contratti prevedono la garanzia del capitale versato dal Contraente (L’Azienda) in quanto trattasi di fondi da destinare ai dipendenti/collaboratori (gli assicurati) in caso di fine del rapporto di lavoro/collaborazione oltre agli indiscussi vantaggi fiscali che ti ricordo qui di seguito:

Deducibilità dal reddito d’impresa del 6% del TFR annualmente versato ai Fondi
Pensione (4% per l’imprese con più di 50 dipendenti)

Esonero dal versamento del contributo al Fondo di garanzia del TFR (pari allo
0,2% del monte retributivo)
Riduzione degli oneri impropri (indennità da malattia, da disoccupazione, etc.) a
carico del datore di lavoro (dallo 0,19% del 2008 allo 0,28% del 2014)
Esonero rivalutazione del TFR (¾ tasso inflazione + 1,5%) e relativo
versamento imposta dell’11,5%
Sull’eventuale contributo versato a favore del dipendente, contributo di
solidarietà del 10% (anziché oneri previdenziali del 23,81%)
Liquidazione del TFR al dipendente direttamente da parte del Fondo; nessun
anticipo di denaro da parte dell’azienda (richiesto anche se il TFR viene trasferito
al Fondo Tesoreria INPS)

3. Gestione Professionale della liquidità’ , con soluzioni studiate su misura, a seconda delle esigenze pianificate dell’Azienda, si tratta di strumenti ritagliati a misura di azienda che soltanto gli Istituti maggiormente (solidi) e strutturati possono offrirti.

 

– Il tasso Vs. Gestione professionale

Per farti comprendere meglio i vantaggi del secondo modo di gestire la liquidità, basta mettere a confronto quello che offre il mercato attualmente:

vedi: www.confrontaconti.it

a 12 ExtraBanca offre un tasso effettivo netto dell’ 1,29%

Ma chi è ExtraBanca?

Non si conosce un granchè…25 milioni di euro di capitale, possiede 5 sportelli in tutto, non sono disponibili CET1 ne’ tantomeno un Rating ufficiale.

Un Banca di piccole dimensioni, che sta crescendo?

Oppure abbiamo l’ 1,13% effettivo netto offerto da Bancadinamica, la banca online del gruppo cassa di Risparmio di San Miniato, che sta attraversando un momento complicato, alle prese con aumenti di capitale e tagli importanti:

Leggi per approfondire: http://www.italiasalva.it/2016/09/obbligazioni-subordinate-carismi-cassa-risparmio-san-miniato-ko.html

Il mercato offre redimenti ( tra l’altro striminziti ) quando ha un problema!

Come ti ho esposto sopra in questa fase storica è sicuramente conveniente rivolgersi ad Istituti solidi e con competenze specifiche in materia che siano certificate:

 

 

RATING “AA” fonte Standard & Poors e soprattutto un know how di altissima qualita’ data dal servizio di consulenza professionale e dalla possibilità’ di poter collaborare con i miglior asset manager al mondo.

Voglio fornirti un esempio di una gestione basata su una accuratissima diversificazione del rischio, bassissima volatilità’ (0,9%) e orizzonte temporale da 1 a 3 anni.

 

 

Adesso mi rivolgo a te, anzitutto grazie per essere arrivato fino in fondo, poi mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista:

Ritieni che una polizza espressamente strutturata sulle peculiarità della tua azienda possa essere una soluzione interessante?

Hai altre soluzioni da proporre? Usa lo spazio qui sotto per esporre le tue idee, sarà un piacere poter conversare insieme sul tema.

A presto

Mauro

P.S.

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