La chiave per proteggere i TUOI Risparmi!

Parole come Rating, Spread, Piano B, inondano giornali e TV, le cui notizie sono spesso contraddittorie, ora è tempo di fare chiarezza.

Da un paio di mesi a questa parte sono oggetto di mail e telefonate, sia da parte dei miei clienti, che da parte di numerosi follower con cui mi intrattengo sui social, e tutti chi più chi meno, esprimono preoccupazione su che fine faranno i propri risparmi, le domande che mi vengono poste più sovente sono:

 

  • Ci saranno aumenti nelle tasse?
  • Sarà il caso di portare i soldi all’estero?
  • Se usciamo dall’euro la nostra moneta si svaluterà ed i miei soldi?
  • I titoli di Stato sono sicuri?
  • Ho sentito parlare di procedure di Bail – in quanto c’è di vero, ed i miei soldi sono al sicuro?

 

Giornali e TV non agevolano di sicuro, andando a creare ancora più confusione ed incertezza nel risparmiatore, pertanto oggi:

Darò la mia risposta a queste domande fornendoti anche il metodo (Che funziona) per mettere in sicurezza (Davvero) i TUOI risparmi.

Come prima cosa sia chiaro fin da subito che io non conosco il futuro, non so dirti cosa accadrà da qui a 7 o 10 anni, per quello ci sono analisi e statistiche più o meno autorevoli e comunque, sempre basate su delle ipotesi del tipo cosa potrebbe accadere se…

Al momento, dico al momento, perché non so come si svilupperà l’economia nei prossimi anni, non ci sono chiari segnali di default o di uscita imminente dall’euro, almeno per il momento.

– Cosa potrebbe accadere se…

Da un punto di vista squisitamente fiscale, In caso di crisi finanziaria conclamata, non si potrà escludere a priori l’introduzione di una patrimoniale generalizzata su tutti i risparmi in stock, abbiamo in Italia un precedente illustre quello del prelievo forzoso del 1992.

In questo caso mantenere il denaro in liquidità sul conto, oppure trasferirlo all’estero non è una soluzione, in quanto i sistemi di tracciatura elettronica dei flussi da e verso l’Italia, sono molto sofisticati ed efficaci, pertanto nel caso si avverasse questa ipotesi, i denari verrebbero immediatamente intercettati e tassati di conseguenza.

Da un punto di vista patrimoniale probabilmente si farà ricorso alla normativa sul Bail – in all’avverarsi di questa situazione, gli investimenti in azioni ed obbligazioni (specie bancarie) ed anche la liquidità sul conto corrente, sono a rischio prelievo forzoso o, in alternativa alla procedura Bail-in.

Per quanto concerne la valuta se il tuo timore è che un’eventuale uscita dall’Euro coincida con una forte svalutazione della nuova moneta, in questo caso ti sarà sufficiente investire in Euro tramite soggetti (l’emittente del titolo) che abbiano natura e struttura non italiana, evita le filiali italiane di soggetti esteri perché esse sono soggette alla legislazione italiana e quindi ti ritroveresti al punto di partenza.

Tieni presente che rinominare in moneta nazionale titoli esteri non è legittimo ai fini delle normative del diritto internazionale ed europee visto che anche in caso di uscita dall’euro si rimarrà comunque nella Comunità Europea.

Infine i Titoli di Stato, all’interno di un portafoglio molto ben diversificato hanno una loro ragion d’essere, tieni sempre presente che su di loro pendono le CACs (Clausole di Azione Collettiva) che in caso di crisi conclamata metterebbero seriamente in forse il tuo investimento, per saperne di più sulle CACs leggi con molta attenzione: I Titoli di Stato sono ancora Sicuri?

Bene ti ho illustrato alcune ipotesi, abbastanza estreme su quanto potrebbe e ripeto, potrebbe accadere, ora la risposta a tutte le domande di cui sopra esiste ed è molto più semplice di quanto tu non creda.

Una possibile soluzione consisterebbe nell’utilizzare strumenti quali i fondi comuni d’investimento, ETF o le polizze (meglio se in abbinata) di diritto estero; ad esempio polizze che abbiano sede legale e fiscale in altri paesi come l’Irlanda, oppure fondi comuni d’investimento che abbiano la sigla ISIN (La “targa” del titolo) che sia radicata in Lussemburgo che inizi con LU per farla breve.

In questo modo eviterai sia di rientrare nella procedura del Bail – In che in quella della patrimoniale, perché in questo caso il denaro si troverà de facto all’estero non solo, anche in caso di ritorno ad una moneta nazionale gli investimenti, essendo di diritto estero continueranno ad essere denominati in Euro mettendoti al riparo da una eventuale svalutazione.

 

 

 

– Premessa

La premessa è che proprio in momenti come questo, che si evidenzia l’importanza di ricorrere, fin dal primo giorno ad una corretta diversificazione, confinando il rischio specifico, in questo caso il rischio paese, ad una modesta percentuale del proprio portafoglio risparmi, questa è a mio modo di vedere la miglior protezione possibile.

– La mia soluzione

Io personalmente utilizzo da sempre strumenti che si prestano efficacemente a gestire il rischio specifico, e che sono alla portata di tutte le tasche, come ad esempio gli ETF, i Fondi Comuni le SICAV o le Polizze.

Tutti questi strumenti garantiscono un’ottima diversificazione del rischio e vanno gestiti all’interno di una corretta pianificazione costruita sulle tue esigenze e sui tuoi specifici obiettivi di vita.

– I rischi

Lo ripeto, a costo di essere noioso:

IL RISCHIO ZERO NON ESISTE.

I rischi a cui ti esporrai saranno quelli tradizionali dei mercati, cioè la volatilità che andrà calibrata in base agli orizzonti temporali tuoi e dei tuoi investimenti.

Per approfondire guarda il mio video: Prima d’investire valuta l’orizzonte temporale

Un conto è dire: “il mio rischio è quello di oscillare tra un + 20% e un – 20%” (prendendo ad esempio un profilo di rischio molto elevato) questo è il cosiddetto Rischio di mercato.

Un altro conto è dire : “ Sto correndo il rischio di perdere TUTTO il capitale” questo invece si chiama Rischio specifico.

La domanda che dico sempre a miei clienti di porsi è la seguente:

Fino a quando non avrò bisogno della somma che decido di accantonare?

Ovviamente, consiglio sempre di ragionare per difetto …

In base alla risposta , si dovrà costruire un Portafoglio con una Volatilità in linea con l’orizzonte temporale concordato.

– I costi

Come tutte le cose ci sono ovviamente dei costi, a me non piace raccontare favole, sono strumenti che hanno un costo importante, ma questo non ci deve spaventare sai perché?

Perché i costi si gestiscono in fase di pianificazione del portafoglio, e lo si fa (almeno io faccio così) insieme al cliente, qui entra in ballo la diversificazione, gli orizzonti temporali ed un sacco di altri fattori che contribuiranno ad una loro ottimizzazione, ricordati che io guadagno se anche il mio cliente guadagna, altrimenti…

Per questo è importantissimo fare prima un’analisi dettagliata della persona, del suo portafoglio attuale, a fronte dei suoi personali progetti di vita e del tempo che avrà a disposizione per concretizzarli, in modo da ottimizzare il portafoglio con gli strumenti più idonei.

Come ti ho appena dimostrato le soluzioni esistono e credimi, costano meno di quello che pensi, ma prima di tutto per capire di quali ne avresti bisogno è necessario sedersi intorno ad un tavolo e parlare… a lungo.

– In conclusione

Due parole non costano nulla, ma possono fare la differenza, se desideri approfondire i temi proposti oggi, oppure hai altre domande da pormi, scrivimele nei commenti, o contattami privatamente, ti lascio qui sotto i miei riferimenti, oppure ancora scrivimi il tuo quesito nella scheda contatti, sarò lieto di poterti ascoltare e consigliare per il meglio.

Tel: +39 349 – 8172217

email: mauro.valentino@allianzbankfa.it

A presto