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18 Apr 2018

Come riconoscere un buon consulente finanziario? Qui te lo spiego!

In questo articolo ti spiegherò come e da che cosa secondo me, si riconosce un buon consulente finanziario.

 

Con l’avvento della MIFID2 acronimo di Market In Financial Instruments Directive, che facendo seguito alla precedente direttiva Europea conosciuta come MIFID1 segna un notevole passo in avanti verso una maggiore tutela dei risparmiatori; esistono infatti una serie di nuove regole (ne parlo qui) che non tutti conoscono, o meglio che non conosce quasi nessuno.

In seguito all’ingresso di queste nuove normative, In Italia sono operative dal 1 Gennaio 2018, ho pensato questo articolo come ad un piccolo manualetto di sopravvivenza in 5 semplici punti, aventi lo scopo di aiutarti nella scelta del tuo nuovo consulente finanziario, oppure per valutare meglio quello attuale. Vediamo adesso insieme come fare per riconoscere un buon consulente finanziario.

– Anzitutto le credenziali

A me piace sapere chi ho di fronte ed a te? Ogni consulente finanziario, che sia indipendente oppure appartenga ad una Banca-rete, deve essere SEMPRE  iscritto all’albo dei consulenti, per coloro che sono iscritti alla banca rete, hanno sempre (o almeno dovrebbero) avere con se una lettera di mandato in originale, da far visionare al potenziale cliente in occasione della prima visita. Ti ricordo che il consulente finanziario è autorizzato ad operare fuori sede, può quindi recarsi personalmente presso il domicilio del cliente.

Pertanto prima di usufruire dei suoi servigi, controlla sempre sull’albo dei consulenti se risulta correttamente iscritto, puoi anche fare, se ti va, una capatina sui social, per approfondire la conoscenza, un’occhiata su LinkedIn non guasta, osserva con attenzione il profilo, se è ben curato in termini di immagine e relativa Bio, il nostro consulente pubblica articoli e post? Leggili, per capire fino a che livello si spingono le sue competenze, ci sono gli attestati e le sue certificazioni? In questo modo potrai conoscere quali competenze specifiche possiede, quali attestati e titoli possiede per poter esercitare.

– Conoscenza personale e questionario di profilatura 

Il buon consulente è colui che prima di mettersi a parlare di prodotti e prodottini, si siede vicino a te e cerca di conoscerti il più approfonditamente possibile, te ne accorgi dalle mille domande che ti porrà in merito alla tua famiglia, alla tua vita lavorativa e non, ai tuoi personali progetti di vita, si informerà sulla tua situazione patrimoniale, su quali sono i tuoi timori, su cosa ti spaventa e cosa no ecc. inoltre ti sottoporrà un questionario da compilare, sappi che è tenuto per legge a farlo. Diffida di quei consulenti che, conoscendo a malapena il tuo nome, hanno già le soluzioni preconfezionate oppure il prodottino bello pronto in valigetta, non sanno nulla di te, della tua famiglia, della tua vita, di cosa ti preoccupa e cosa no, di quali sono i tuoi progetti di vita mi riesce davvero difficile pensare che il prodottino di turno sia effettivamente in grado farteli raggiungere.

Ogni buon consulente che si rispetti sa, che prima di parlare di qualsivoglia investimento, deve farti compilare il questionario di profilatura, altro non è che una fotografia finanziaria, che serve ad identificarti come risparmiatore, a capire quanto rischio sei in grado di poterti assumere senza andare in difficoltà, le tue personali conoscenze ed esperienza in materia finanziaria e quali strumenti hai utilizzato in passato, per risolvere quale esigenza e via discorrendo. Il questionario è fondamentale, serve a darti una definizione, un punteggio se vuoi. Il tuo consulente ti deve spiegare come funziona ed una volta che il questionario ti avrà identificato, sarà compito del consulente finanziario spiegarti per bene che tipo di risparmiatore sei.

Sappi che questa profilazione non è monolitica, al contrario essa dovrà essere ripetuta qualora ci fossero dei cambiamenti nei tuoi progetti di vita, ad esempio scopri che tua figlia si sposerà oppure dovrà essere lo stesso consulente a riproportelo perché le condizioni di mercato sono cambiate in maniera significativa ed il tuo portafoglio potrebbe essere divenuto troppo sensibile andando a superare la soglia di sopportazione del rischio.

Diffida assolutamente dei consulenti che si offrono di compilarlo in tua vece, non ti stanno facendo un favore! O peggio, che si presentino con un questionario già compilato, per non dire di questionari fatti firmare in bianco! Le cronache purtroppo sono piene di casi simili, perpetrati dagli istituti di credito, ed è proprio per evitare il ripetersi di certe tragiche situazioni che la MIFID2 è stata concepita; io credo che sia sempre meglio conoscere in anticipo come funzionano le cose, che doversene preoccupare quando ormai è troppo tardi, non trovi?

– L’investimento deve sempre essere adeguato 

Il portafoglio proposto deve essere progettato in funzione delle tue necessità ad esempio, l’ accantonamento di fondi per lo studio dei figli, accantonare denaro per la previdenza ecc. ogni strumento deve essere sempre coerente con il tuo profilo di rischio, ed il consulente è tenuto a darti spiegazioni chiare in che modo uno strumento aiuterà il raggiungimento di un tuo specifico obiettivo di vita.

I mercati si muovono che ci piaccia oppure no, ed un investimento fatto un anno fa, oggi potrebbe non essere più adeguato in termini di rischio complessivo, compito del bravo consulente sarà quello di monitorare in continuazione proprio la volatilità del portafoglio, andando ad intervenire ogni qualvolta la volatilità del portafoglio superi la soglia di adeguatezza fissata con il famoso questionario.

– Ricevi spiegazioni, chiedi spiegazioni 

Ogni volta che si rende necessario intervenire sul portafoglio per apportare modifiche, queste ti dovranno sempre essere giustificate in maniera chiara, il consulente ti dovrà sottoporre una relazione sintetica dei costi – benefici che tale operazione comporta, dimostrando senza ombra di dubbio, che il nuovo portafoglio proposto sia migliore del vecchio. Questo non significa necessariamente che abbia un rendimento maggiore, può darsi che il nuovo portafoglio risulti più aderente ai tuoi progetti, che il nuovo strumento proposto costi meno del precedente o che sia semplicemente meno rischioso a parità di costi, durata, ecc.

Se le spiegazioni ti sembrano insufficienti fai TU le domande, sempre! Sappi che noi consulenti siamo pagati proprio per questo, se le spiegazioni che ricevi non ti sono chiare, se non le capisci anche ad istinto allora dammi retta, lascia perdere!

– I costi 

Il tuo consulente deve sempre e ripeto sempre, mettere bene in chiaro tutti i costi, quanto costa ogni singolo strumento, non solo in percentuale, bensì in numeri assoluti, in Euro per intenderci, devi sapere a quanto ammontano i costi di ingresso, di uscita, di performance, di intermediazione, di acquisto, di vendita ecc. ed infine quanto costa la sua consulenza.

Questa è a mio avviso la novità più rilevante della MIFID2, ovvero la determinazione chiara dei costi della consulenza finanziaria, perché la consulenza si paga. Non lo sapevi? Credevi fosse gratuita? Non ti spaventare, sei nella norma, prima di farti salire il sangue agli occhi però, poniti una semplice domanda, l’avvocato lo paghi? Il dentista lo paghi? Perché allora non dovresti pagare il consulente finanziario?

La professionalità si paga certo, fino a qui nulla di nuovo, ma in questo caso hai uno strumento in mano che ti consentirà di fare dei confronti, sempre tenendo presente il motto chi più spende meno spende. Tieni sempre a mente che ad un prezzo minore, non corrisponde quasi mai una qualità maggiore!

Benissimo sei giunto/a fino a qui, spero di averti chiarito un pochino le idee, ma adesso dimmi la tua pensi che quanto detto sopra possa rivelarsi utile per te ed in che modo?

Fammelo sapere nei commenti per favore, sarò ben lieto di poterti rispondere magari fugando altri tuoi dubbi in merito.

Vuoi approfondire questo tema? Partecipa alla conferenza che terrò a Mantova il 23 Aprile 2018 dedicata alla tutela dei risparmiatori. 

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31 Ago 2017

Pensione complementare? Meglio pensarci Oggi!

Ieri sera ho trasmesso la mia prima LIVE su Facebook, un’esperienza incredibile! Un successo inaspettato, tanto che non vedo l’ora di farne subito un’altra (sto pensando ad una rubrica settimanale) la possibilità di trasmettere in diretta, creare dei mini seminari che solitamente sono dedicati ai professionisti, quindi l’accesso non è per tutti, mi è sembrata fin da subito vincente, come prima esperienza direi che mi ha convinto, ho avuto anche una buona risposta da parte di un pubblico curioso ed attento, insomma ci siamo divertiti.

La prossima volta conto Su di te!

Il tema dell’incontro verteva sulla Pensione Complementare e del perché dovresti pensarci oggi, mi rendo conto un tema pesante, ma credo sia doveroso per noi professionisti informare le persone, il nostro compito non si ferma infatti alla vendita di prodottini finanziari, abbiamo anche un ruolo sociale ed educativo/informativo.

Nel video spiego brevemente come funziona (davvero) una polizza di previdenza complementare, perché dovresti pensarci fin da subito, magari coinvolgendo i tuoi figli anche se minorenni (lo sai che puoi aprire una posizione previdenziale ai tuoi figli?) ed alla fine ho fornito anche una serie di esempi concreti numeri alla mano di quanti soldi di tasse potresti risparmiare oltre a quelli che potrai accumulare nel tempo per fare in modo da integrare la pensione futura e permetterti una vecchiaia serena e felice.

Buona visione:

 

E tu cosa hai fatto finora? Hai mai preso in considerazione l’idea di aprire una posizione previdenziale? Fammi sapere cosa ne pensi nei commenti.

Se la mia idea ti è piaciuta iscriviti alle newsletter in questo modo sarai sempre aggiornato/a sulle mie prossime iniziative!

A presto

Mauro

P.S.

Informarsi è sempre stato gratis