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16 Nov 2017

Più competitivo con il Welfare aziendale!

Forse non ne siamo perfettamente consapevoli, ma la maggior parte della nostra vita la passiamo al lavoro piuttosto che a casa con i nostri cari.
Purtroppo tutto questo si riflette in maniera negativa sulla qualità complessiva della nostra vita, sulla nostra salute ed in un’ottica più allargata, anche sulla competitività aziendale e nazionale.

 

Lo stress da lavoro, patologia ampiamente riconosciuta e di cui soffre 1 lavoratore su 4, incide in maniera pesante non solo sulle nostre singole esistenze ma…
Sull’intero processo di produttività.
In buona sostanza se un dipendente o un manager, vivono la propria attività in un ambiente sano, armonioso, gestito in maniera responsabile, sono decisamente più produttivi, più fidelizzati all’azienda, si ammalano meno, in poche parole producono di più e meglio.

Fino a qui ti sto dicendo che esiste l’acqua calda!

Purtroppo la stragrande maggioranza delle PMI, almeno quelle Italiane, sia ancora molto indietro rispetto ad altre realtà.
Secondo stime OCSE al 2013 l’ammontare delle prestazioni non obbligatorie erogate dalle imprese rispetto alla spesa sociale complessiva in percentuale sul PIL:
Gran Bretagna 14%

Francia 7%

Germania 7%

Italia 2,1%

 

Il dato, in apparenza sconfortante, in realtà ci dice che esiste un enorme margine di manovra.
Eppure le aziende che si sono lanciate nel promuovere il welfare aziendale oggi sono riuscite ad ottenere i seguenti vantaggi:

  • Maggiore fidelizzazione dei dipendenti
  • Sviluppo del senso di appartenenza
  • Attraggono in misura maggiore le alte professionalità
  • Migliorano la qualità della produzione
  • Riducono il fenomeno dell’ assenteismo
  • Aumentano la competitività complessiva
  • Ottengono un risparmio di lungo periodo delle imposte sul reddito

 

Stress aziendale

 

Applicare il welfare aziendale non è impossibile, bisogna però avere le idee chiare ed impostare le corrette strategie, in linea di principio sono 4 le aree su cui lavorare:

  • Tutela pensionistica
  • Assistenza sanitaria
  • Servizi assistenza ai famigliari (bambini ed anziani)
  • Misure che concilino vita privata e lavoro (lavoro da remoto)

L’idea è quella di rispondere al costante ed inesorabile declino del welfare pubblico, riportandolo dall’esterno, all’interno dell’azienda che verrà vissuta più come una piccola comunità di persone che hanno un obiettivo comune e non che come un luogo dove si viene considerati soltanto un numero.
Le possibili soluzioni di welfare pertanto potranno essere:

  • Congedi parentali
  • Orari flessibili
  • Part time
  • Lavoro da remoto

Oppure mettere in campo delle iniziative per i dipendenti e per i giovani come ad esempio:

  • Incentivi alla mobilità (abbonamento metro o pullman)
  • Servizi ricreativi culturali abbonamento palestre biblioteche ecc.
  • Spacci aziendali
  • Polizze infortuni extra-professionali

Ti ricordo che i servizi di welfare aziendale…
Non concorrono a formare reddito!

A differenza dei premi di produttività e già solo questo argomento ti dovrebbe interessare, un aspetto questo, che andrò ad esplorare più nel dettaglio nei miei prossimi articoli, se avrai la pazienza di leggerli, comprenderai meglio quali vantaggi fiscali potrai ottenere ed in che misura.
Il welfare aziendale diventa quindi la nuova frontiera della produttività, consentendo al lavoratore di ottenere un aumento reale della retribuzione oltre che favorire la conciliazione vita /lavoro potendo gestire in modo equilibrato la propria vita lavorativa con quella privata.

“l’agente economico sono gli esseri umani ed i modelli economici ne devono tener conto”.
(Richard Thaler)

Per le aziende, oltre ad ottenere una significativa ottimizzazione fiscale, si vedranno ridurre i costi nel caso di turn over, migliorando contestualmente la propria reputazione, il clima aziendale e definendo politiche retributive più in linea con le esigenze dei dipendenti.
Ora dimmi pure la tua, hai mai pensato nella tua azienda di creare un progetto di welfare? 

23 Ott 2017

Successione in Azienda ciò che (FORSE) non sai

Successione in azienda ciò che (FORSE) non sai

In Italia il 75% delle aziende è a carattere familiare, di esse, circa il 25% è guidato da un ultra 70enne, e il 18% dovrà gestire, entro i prossimi 5 anni la successione (dati osservatorio AUB, per approfondimenti segnalo il seguente link:  http://www.aidaf.it/attivita/studi-e-ricerche).

Sempre secondo la medesima ricerca, solo il 30% delle Aziende, anche a causa della crisi economica e della digital transformation in atto, sopravvive alla seconda generazione, di queste:

 

Solo il 13% delle PMI sopravvive alla terza generazione!

 

Il tema della successione aziendale assume quindi in Italia, un valore strategico, non solo al fine di non dissipare patrimoni familiari, ma anche per garantire la continuità aziendale e di conseguenza anche quella occupazionale.

Per esperienza diretta, quando si affrontano certi argomenti ci si trova, purtroppo, spesso a fare i conti con una sorta di rifiuto a priori, dettato sovente anche da qualche forma di scaramanzia/superstizione.

L’ irrazionale prende il sopravvento, facendo spesso procrastinare, con qualche rischio, la presa di decisioni che, al contrario, se pianificate per tempo, non potrebbero far altro che regalare serenità sia all’imprenditore che ai suoi eredi.

Bisogna assolutamente prendere il “toro per le corna” e capire che pianificare per tempo è l’unica strada da seguire.

Il Consulente Finanziario, in qualità di profondo conoscitore della famiglia dell’imprenditore, può e deve svolgere un ruolo di “regia” in questa delicata fase di vera e propria “consulenza patrimoniale” all’imprenditore proprio cliente.

Diventa infatti quel “trait d’union” fra i vari professionisti (come avvocati, commercialisti, notai) che entreranno in gioco nelle varie fasi di pianificazione di questo passaggio di consegne.

Cosa si intende esattamente con passaggio generazionale?

Con passaggio generazionale si intende la pianificazione a tavolino della propria successione aziendale o familiare, il che non significa semplicemente decidere le divisioni in funzione della conclusione del proprio ciclo di vita, si può pianificare il passaggio generazionale anche in previsione della cessazione della propria attività lavorativa semplicemente  per andare in pensione!

Perché fare tutto questo?

  1. Fiscalità: considerato che (ancora per poco) in Italia beneficiamo di aliquote di successione ancora da “paradiso fiscale”, perché rischiare che il proprio patrimonio, faticosamente costruito, possa essere decurtato pesantemente da imposte?
  2. Evitare contenziosi fra gli eredi, sovente devastanti
  3. Decidere a priori, attraverso gli strumenti opportuni, come suddividere le proprie attività e le proprie ricchezze ed evitare quindi anche eredi “scomodi”
  4. Garantire, sempre attraverso gli opportuni strumenti, la continuità aziendale.

Basta semplicemente fermarsi un attimo a riflettere, e si capirà come la “pianificazione successoria” da parte dell’imprenditore sia essenzialmente sia un’ulteriore (forse la più importante!) assunzione di responsabilità, verso se stessi, verso la propria “creatura” e verso i propri affetti.ì

– Ma con quali strumenti?

Esistono molti strumenti per poter ben pianificare il ricambio generazionale nella tua azienda o attività commerciale, dai più semplici ai più sofisticati, dipende ovviamente dalle esigenze peculiari tue e della tua famiglia.

  • Testamento
  • Patto di Famiglia
  • Polizze Vita
  • Fondi Patrimoniali
  • Trust
  • Delega manageriale

Sono un esempio degli strumenti che si possono adottare per definire al meglio questo passaggio. Ognuno di questi strumenti ha caratteristiche peculiari che sono molto utili a risolvere esigenze specifiche e potranno essere utilizzati sia singolarmente che in abbinamento.

Nei miei prossimi articoli vedremo insieme il funzionamento degli strumenti sopra indicati e faremo, sempre insieme, una valutazione di quando ed in che modo, usarli.

Adesso però dimmi la tua, per pianificare il tuo passaggio generazionale quale strumento utilizzeresti?

Rispondi pure nei commenti oppure prenota una consulenza gratuita ti basta cliccare qui sotto:

www.maurovalentino.com

Mauro Valentino

P.S.

Qui di seguito ti lascio un link a due testimonianze di passaggi generazionali ben riusciti: Riso Gallo e Bauli.

Buona lettura!

https://www.digital4.biz/pmi/approfondimenti/passaggio-generazionale-e-patti-di-famiglia-i-casi-di-riso-gallo-e-bauli_43672159996.htm