IL CRACK WIRECARD E IL RISCHIO SPECIFICO

Il caso Wirecard (già ribattezzata in italia come la Parmalat tedesca) ha riportato alla ribalta un concetto che molto spesso ribadisco ai clienti/investitori: e cioè l’importanza di abbassare se non addirittura eliminare dal proprio portafoglio di investimento il Rischio Specifico.

Infatti sia per i titoli di capitale, e cioè le Azioni, che per i titoli di Credito, e cioè le Obbligazioni il Rischio di Investimento può idealmente scomposto in due fattori: il rischio specifico e il rischio generico o sistematico.

Il rischio sistematico, quello generico, per quanto riguarda il mondo dei titoli di capitale e cioè le Azioni rappresenta quella parte di variabilità del prezzo di ciascun titolo che dipende dalle fluttuazioni del mercato di riferimento.

Esempio: se il settore dell’ automotive sta attraversando in generale un periodo di contrazione, il titolo Audi, una delle più solide aziende del settore a livello mondiale, invevitabilmente, ne risentirà.

Passando al mondo Obbligazionario, Il rischio sistematico dei titoli di debito è legato invece alle fluttuazioni dei tassi di interesse di mercato.

Il rischio sistematico, generico o anche detto di mercato, è quella parte di rischio che incide sulla fluttuazione del prezzo di un titolo e che è ineliminabile, ma gestibile in base in base alla propria propensione al rischio di investitore.

Il rischio specifico invece non è gestibile. Il rischio specifico non comporta solo fluttuazioni di prezzo, bensì l’azzeramento totale del prezzo di un titolo, sia esso azionario che obbligazionario.

Il rischio specifico dipende infatti dalle caratteristiche peculiari dell’emittente.

In questo caso, per un investitore, diventa fondamentale apprezzare la solidità patrimoniale della società (o stato) emittente e le prospettive economiche della medesima.

Infatti il rischio specifico, a differenza del rischio sistematico, è poco gestibile.

Quando viene pubblicato un giudizio sulla base dell’analisi di dati di bilancio, sia essa un’agenzia di rating oppure un certificatore asseverato (come Ernst & Young nel caso Wirecard, ha comunicato che si rifiutava di certificare il bilancio 2019 per l’ammanco di circa 2 miiardi di dollari), la ripercussione sul prezzo del titolo è istantanea.

 

Chi se lo sarebbe mai aspettato?

Questa è la domanda che molti investitori che hanno perso i loro quattrini si stanno chiedendo.

In realtà avvisaglie gli investitori in Wirecard le avevano avute già l’anno scorso, ma probbilmente non le hanno volute vedere.

Infatti, quando il management di Wirecard nell’agosto 2019 ha deciso l’emissione di un prestito obbligazionario di 500 milioni di euro, l’agenzia Moody’s aveva abbassato il suo rating a Baa3 … e cioè ad un passo sopra il livello cosidetto di “spazzatura” (junk).

Ti ho detto che a differenza del rischio sistematico, che è gestibile, il rischio specifico è ingestibile a causa appunto di questa istantantaneità della variazione del prezzo finanche al suo azzeramento totale, come in questo caso.

Ma sempre a differenza del rischio sistematico o di mercato che è anche ineliminabile, il rischio specifico, invece, è eliminabile attraverso quella pratica, ancora un po’ nebbiosa e impalpabile, che va sotto il nome di diversificazione.

 

Mi chiamo Mauro Valentino e sono un Consulente Finanziario iscritto all’Albo Unico dei Consulenti Finanziari OCF (www.organismocf.it), nonchè certificato EFPA – European Financial Advisor.

Per qualsiasi dubbio, informazione, approfondimento scrivimi o contattami, sarà un piacere per me dialogare con te senza alcun tipo di impegno.

Grazie per il tuo tempo e a presto!

Mauro